H&M inaugura il servizio “noleggio di vestiti”
STYLE
30 Novembre 2019
Articolo di
RedazioneH&M inaugura il servizio “noleggio di vestiti”
Al fine di contribuire il più possibile alla riduzione del fortissimo impatto ambientale che le aziende del settore moda esercitano attraverso i propri processi produttivi, una delle catene fast-fashion più note a livello mondiale, H&M, ha deciso di fare ricorso ad una strategia sperimentale decisamente interessante.
Nel corso del 2018, già altri colossi del settore, tra cui Banana Republic e Pacsun, avevano intrapreso l’estemporaneo percorso di marketing del “clothing rental business”, ossia il “noleggio di vestiti”, dimostrandone un’effettiva efficacia nel breve periodo.
Il programma sperimentale di noleggio targato H&M prevede di mettere a disposizione della propria utenza in possesso di carta fedeltà una vasta selezione di circa 50 capi “affittabili” per un determinato periodo di tempo, al netto di un costo da sostenere pari a 37$ a settimana.
Così facendo, si andrebbe indubbiamente incontro ad un’ effettiva diminuzione in termini di spreco ed impatto ambientale negativo, che sappiamo essere da sempre le due più grandi piaghe del fashion system.
Al tempo stesso però, bisogna interrogarsi sulla verosimile capacità di resistenza di un business model di questo tipo, specialmente se adottato per selezioni di capi prodotte da aziende fast fashion.
Il luogo di avvio per questo coraggioso progetto operato dal colosso svedese sarà un edificio rimesso a nuovo situato nel centro della capitale Stoccolma: oltre alla messa in pratica del vero e proprio noleggio in sé, per inaugurare l’evento il team di H&M metterà a disposizione un servizio di riparazione abiti ed un coffee bar.
Nel corso del 2018, già altri colossi del settore, tra cui Banana Republic e Pacsun, avevano intrapreso l’estemporaneo percorso di marketing del “clothing rental business”, ossia il “noleggio di vestiti”, dimostrandone un’effettiva efficacia nel breve periodo.
Il programma sperimentale di noleggio targato H&M prevede di mettere a disposizione della propria utenza in possesso di carta fedeltà una vasta selezione di circa 50 capi “affittabili” per un determinato periodo di tempo, al netto di un costo da sostenere pari a 37$ a settimana.
Così facendo, si andrebbe indubbiamente incontro ad un’ effettiva diminuzione in termini di spreco ed impatto ambientale negativo, che sappiamo essere da sempre le due più grandi piaghe del fashion system.
Al tempo stesso però, bisogna interrogarsi sulla verosimile capacità di resistenza di un business model di questo tipo, specialmente se adottato per selezioni di capi prodotte da aziende fast fashion.
Il luogo di avvio per questo coraggioso progetto operato dal colosso svedese sarà un edificio rimesso a nuovo situato nel centro della capitale Stoccolma: oltre alla messa in pratica del vero e proprio noleggio in sé, per inaugurare l’evento il team di H&M metterà a disposizione un servizio di riparazione abiti ed un coffee bar.
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