Lo spazio espositivo scelto da Givenchy per la collezione menswear FW23 è bianco, minimalista e quasi asettico: il panorama ideale per far emergere tutta quella che è la qualità artistica individuale di ogni singolo capo senza distrazioni di vario genere apportate dalla conformazione della location stessa.

In questo clima fermo e surreale, il beat iniziale della soundtrack studiata dall’artista britannico Bakar ha dato il via alla presentazione dei look, mostrando completi abbinati a guanti di pelle e dolcevita aderenti. La scura formalità del nero viene spezzata dalle forme dei capi stessi, che molto spesso risultano irregolari e con una tendenza a volumi oversize.

Lo stesso tradizionalismo di abiti e cappotti tipici del formalwear, dato più dall’idea che lo spettatore ha del capo rispetto all’effettivo aspetto (incredibilmente avanguadistico) del capo stesso, viene ulteriormente interrotto dalla presenza di capi di ispirazione streetwear tra cui felpe con cappuccio, maglie a maniche lunghe, camicie a quadri e smanicati. Le due correnti antitetiche vengono molto spesso mixate in un complesso creativo che unisce abbigliamento casual e formale.

Dal punto di vista strutturale quindi, all’interno della linea sono stati introdotti cappucci in maglia infilati sotto maglioni a collo alto, blazer dalle spalle squadrate e items cargo dalle spiccate caratteristiche funzionali: anche in questo caso, la funzionalità viene ripresa nell’adattamento stesso degli item ai modelli, che spesso esibiscono look a stati composti da diversi layer di maglie e felpe abbinati a capi di estrazione stilistica opposta. 

È proprio grazie a questo processo di sperimentazione senza precedenti che il brand francese diretto da Matthew Williams riesce ad aggiungere un nuovo significato alla parola creatività, unendo il funzionalismo di Alyx alla secolare tradizione creativa di Givenchy.

Un pubblico di star internazionali ha preso parte allo show del brand con partecipanti come Kodak Black, Pusha T, G-Eazy e Taeyang.