L’universo delle collaborazioni è un settore talmente vario e ampio, che l’imprevedibilità di quest’ultimo, celata dietro accordi tra realtà completamente differenti tra loro, consente la nascita di alcuni progetti che altrimenti non potrebbero mai vedere la luce.

Il “matrimonio” del quale vorremmo parlarvi oggi riguarda due realtà 100% italiane, che fanno dell’amore verso la nostra penisola il fulcro del proprio operato, mentre l’elemento di rottura può identificarsi nel target verso il quale si rivolgono: parliamo di GCDS e Barilla.

Chi se lo sarebbe mai aspettato, direste voi. Nell’epoca odierna, tuttavia, partnership del genere sono sempre più naturali e quasi fisiologiche, capaci di rilanciare il nome di un brand oppure di consolidarlo, puntando a ricoprire una fetta di mercato più ampia e quindi espandere la propria influenza verso nuovi orizzonti.

Se Barilla è l’esempio perfetto della tradizione, della famiglia tipo e del buon cibo italiano, GCDS (acronimo di “God Can’t Destroy Streetwear”) è lo specchio di una rivoluzione insita nelle nuove generazioni, tesa verso un processo di globalizzazione, aprendosi dunque a nuove frontiere, pur rimanendo ben saldi al passato e alle proprie origini. L’azienda più conosciuta dagli italiani, e forse quella capace di diffondere maggiormente l’italianità nel mondo, ha dunque deciso di uscire dagli schemi della tradizione e della conservazione, volendo operare una sorta di “svecchiamento” e dare voce a una realtà tanto giovane quanto propositiva, come il brand diretto da Giuliano Calza.

Quest’ultimo, in un’intervista pubblicata di recente da Vogue, ammette di essere un grande consumatore di pasta e di aver provato una grande soddisfazione dopo essere stato contattato dai vertici di Barilla. Questi desideravano infatti operare un restyling all’iconica confezione degli spaghetti n.5 e affacciarsi con prepotenza sul mercato, sbaragliando la concorrenza.

Il risultato di questo lavoro è stato sicuramente un cambiamento radicale rispetto ai ferrei canoni del pastificio: il box non è più del classico colore blu, impreziosito da scritte bianche e rosse, bensì si presenta in una colorazione rosa shocking, arricchito da grafiche e dettagli di colore giallo.



Ci troviamo dunque in una sorta di territorio neutro tra l’irriverenza del brand milanese e la tradizione dell’azienda emiliana: entrambi i loghi coesistono in un accoppiamento particolarmente azzeccato, che ci offre una visione più accurata sulle potenzialità di questa inedita collaborazione.

La partnership si sposta poi verso la “comfort zone” di GCDS, ovvero la passerella: le due aziende hanno realizzato una capsule collection dedicata appositamente a questo storico accordo: al suo interno troviamo una serie di hoodies, beanies e t-shirts, tutti unisex e contraddistinti dalle tonalità del rosa e del viola, completamente brandizzati dal logo di Barilla e da una serie di grafiche all-over.



L’intera collezione è disponibile sul sito di GCDS e presso tutti i retailers selezionati, a testimonianza di come alcuni elementi di contatto, come l’ambizione e un forte attaccamento al proprio territorio, possano consentire la cooperazione tra due realtà talmente distanti tra loro.