Ad oggi creare un vero e proprio lifestyle, basato su un mix di cultura urban e mainstream è veramente complicato, quanto imporsi con forza e originalità sul mercato.

Francesco Ragazzi, poco più che trentenne, è una delle figure più attive all’interno dell’universo streetwear attuale, nonché un personaggio irriverente, dedito al divertimento e ai piaceri della vita, desideroso di riportare queste caratteristiche anche all’interno della sua produzione artistica. Il designer infatti è il fondatore di Palm Angels, nonché suo creative director, con un importantissimo passato all’interno di Moncler.


Ragazzi nasce a Milano, all’epoca ancora lontana dal ruolo centrale che riveste attualmente nel panorama internazionale. Poche iniziative, meno sbocchi lavorativi verso questa direzione, e soprattutto una profonda diffidenza verso l’universo underground.
Dopo essere riuscito a scalare le gerarchie di Moncler, di cui il giovane designer è presto diventato direttore artistico, Francesco cerca ispirazione nei viaggi e nell’espansionismo, trovando la felicità nel confronto tra culture e facendo propri i fondamentali di queste ultime.

Grande appassionato di fotografia, nel 2014 pubblica un libro interamente dedicato ad alcuni scatti realizzati a Los Angeles, città dai mille volti, nella quale convivono non solo il mondo dello skate e la cultura urban, ma anche i mille tabù del sesso, della legalizzazione della marijuana e la presenza dei VIP, storicamente molto esigenti per abitudini e lifestyle. Il titolo di questo book fotografico è appunto “Palm Angels”, nome tratto dalle varie fonti d’ispirazione che hanno alimentato la vena creativa di Ragazzi. Tra esse figurano i lunghi viali della città, incorniciati da due file di palme, e la cultura skate, capace di riunire un’intera generazione intorno a uno sport. La foto più iconica, dalla quale lo stesso designer decise di trarre il titolo per il book è sicuramente uno scatto ritraente un ragazzo biondo, coi capelli al vento mentre si cimentava in alcune evoluzioni con la propria tavola. Più volte, durante alcune interviste, Ragazzi ha ammesso di aver trovato un forte parallelismo tra quel ragazzo e una figura angelica, illuminata dal sole a contrasto, proprio in quella città che molti definiscono la “Città degli Angeli”, a causa delle sue mille facce e dell’atmosfera quasi surreale.
L’intento principale dietro questo lavoro fotografico era principalmente uno: la fusione tra ideologie, cultura e pensiero statunitense con le caratteristiche italiane, senza la paura di trovare nella fotografia un mezzo per rappresentare la realtà senza filtri, con l’irriverenza di chi vuole andare oltre i tabù e trovare l’alchimia perfetta tra culture attraverso i propri scatti.


Questo progetto riscosse talmente successo da convincere il designer a fondare un brand che avesse lo stesso nome, basato sullo stesso concept e deciso a imporsi con prepotenza sul mercato attuale, riuscendo a distinguersi dagli altri marchi e attestandosi come perfetto mix tra underground e mainstream. Ragazzi decide dunque di dedicarsi a tempo pieno a questo progetto, cominciando a promuovere le prime collezioni, che si propongono l’obiettivo di trovare il giusto legame tra lo stile e la qualità Made in Italy e la cultura urban che affonda fortemente le proprie radici negli States.
Con la voglia di andare oltre i problemi che si impone la società contemporanea, Ragazzi decide di adottare come una delle sue grafiche principali una foglia di marijuana, proprio perche secondo la sua esperienza all’estero, quest’ultima è diventata uno dei punti cardine del fashion system, integrandosi perfettamente fra tutti gli altri elementi che insieme formano lo street style.
Il brand, tuttavia, non perde della sua importanza o del suo appeal a causa di questa scelta, anzi assume sempre maggiore importanza facendo delle tracksuit e dei capi con un fit boxy il proprio marchio di fabbrica, trasformando Palm Angels in uno dei più famosi e apprezzati in tutto il mondo. Molti addirittura hanno definito il brand fondato da Ragazzi come “adatto per un milanese che frequenta i locali più in voga della città, sorseggiando un drink e fumando una canna”.



L’abilità di Francesco Ragazzi indubbiamente è stata quella di rappresentare una valida alternativa a uno stile troppo classico oppure troppo street, riuscendo a trarre ispirazione senza copiare, e affidarsi alle opere dei grandi del passato, pur con gli occhi ben puntati verso il futuro. La sperimentazione dei materiali, la rivalutazione dei tessuti sintetici che possono essere utilizzati come prodotti di assoluto comfort e qualità, l’introduzione di dettagli reflective ai propri capi, o l’iconico fit oversize, il tutto impreziosito dal classico logo del brand, hanno contribuito a rendere questo marchio uno dei più ambiti degli ultimi anni.
Il designer è inoltre riuscito a lavorare con lungimiranza, sapendo cogliere l’occasione al momento giusto e riuscire a chiudere collaborazioni con alcune delle figure più influenti del mercato discografico e del fashion mondiale. Rispondendo a una domanda, nella quale gli veniva chiesto a quale personaggio famoso desiderasse fare indossare uno dei suoi prodotti, Ragazzi rispose così: “Mancano solo Drake e Beyoncè, tutti gli altri hanno già indossato Palm Angels”.

Una forte spinta dal punto di vista del marketing e un grande interesse mediatico legato ai prodotti in vendita, hanno consentito al designer di stringere diverse collaborazioni importanti, tutte in ambiti diversi. Palm Angels è stato quindi capace di realizzare delle capsule collection con Under Armour (gigante dello sportswear americano), con Vlone e Moncler, riuscendo dunque a estendere il proprio campo d’azione verso più ampi confini.
Recentemente, Ragazzi ha deciso anche di portare i runaway show del proprio brand in Italia, con la speranza di dare una scossa al lifestyle nazionale.




Si conclude qui dunque il ritratto di questa figura eclettica, fortemente dedita al lavoro, ma anche al divertimento, mai stanco di imparare e confrontarsi, sempre seguendo le proprie passioni.