La fine del fast-fashion in Europa è vicina?
STYLE
7 Giugno 2023
Articolo di
RedazioneLa fine del fast-fashion in Europa è vicina?
Il problema del fast-fashion è sempre attuale, e gli attivisti non perdono occasione, con manifestazioni più o meno aperte, di mostrare le loro rimostranze contro questo controverso segmento dell’abbigliamento.
Il Parlamento Europeo, proprio la scorsa settimana, ha deciso di prendere provvedimenti nei confronti del fast-fashion, cercando di adottare misure più severe per combattere l’iperproduzione e dispendio di fibre artificiali. Con una stima che si attesta a circa 5,8 milioni di tonnellate di prodotti tessili, per lo più derivanti dal fast-fashion, che in media vengono indossati meno di una decina di volte, la questione dello smaltimento e dell’inquinamento che ne deriva versa in una condizione impietosa.
L’accordo stretto riguarderebbe la distruzione dei capi invenduti, riportando il focus sulla necessità della tracciabilità della filiera produttiva dall’inizio alla fine, che sia vincolata ad obiettivi climatici quantificabili, e a principi di minima che includano tematiche ambientali quali il rispetto della biodiversità, il benessere degli animali, e tutte le azioni concrete che possono combattere e ridurre la diffusione delle microplastiche.
In secondo luogo, si è discusso anche dalle condizioni dei lavoratori dell’industria e del processo di de-carbonizzazione anche nei Paesi che non appartengono all’Unione Europea. Il vero punto cruciale, però, sono i tempi della burocrazia, spesso molto lunghi, e che lascia spazio alle opposizioni delle aziende e delle industrie che difendono i propri interessi.
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