Cosa ha portato Emma Watson alla dirigenza nel CDA di Gucci, Saint Laurent e Balenciaga?
STYLE
17 Giugno 2020
Articolo di
Simone Dal Passo CarabelliCosa ha portato Emma Watson alla dirigenza nel CDA di Gucci, Saint Laurent e Balenciaga?
L'avvicinamento del mondo della moda alle importantissime tematiche socio-ambientali che stanno emergendo nel corso degli ultimi anni si sta rendendo sempre più palese attraverso le dichiarazioni e le azioni pratiche messe in atto da alcune tra le maison più affermate a livello internazionale, che sfruttando il proprio influente potere d'immagine adottano in linea continua delle strategie innovative al fine di smuovere anche i produttori più piccoli o di differenti matrici produttive a seguire la stessa linea d'onda per perseguire un più elevato benessere comune.
A questo proposito nelle ultime ore il noto gruppo Kering, guidato da François-Henri Pinault nonchè società proprietaria di importantissimi brand di lusso inseriti all'interno del fashion system di cui Saint Laurent, Gucci, Balenciaga ed Alexander McQueen, avrebbe annunciato degli importantissimi mutamenti del proprio assetto organizzativo, che vedono protagonista l'inserimento nel consiglio di amministrazione di una figura di spicco a livello internazionale, che deve la sua evoluzione di carriera ad un popolarissimo successo in ambito cinematografico e stilistico.
Stiamo nella fattispecie parlando dell'ormai trentenne Emma Watson che, come ben pochi sanno, da anni rappresenta una delle figure più inserite in organizzazioni internazionali finalizzate alla lotta contro le disparità di genere ed al perseguimento di un'adeguata sostenibilità ambientale, come possono testimoniare le cariche di ambasciatrice per le Nazioni Unite con riferimento alla parità di genere e l'elevatissimo grado di attenzione alle tematiche ambientali manifestato anche attraverso la pubblicazione della collaborazione artistica con Alberta Ferretti nel 2011 che contribuì a far emergere le prime forme di sostenibilità anche in ambito moda.
Nonostante la nomina nel consiglio di amministrazione ed alla presidenza del comitato per la sostenibilità del gruppo Kering costituisca un'innegabile ed astuta mossa finalizzata all'empowerment dell'immagine societaria, la conoscenza del background professionale dell'ex-attrice testimonia che l'assegnazione dell'incarico non è solo apparenza.
A questo proposito nelle ultime ore il noto gruppo Kering, guidato da François-Henri Pinault nonchè società proprietaria di importantissimi brand di lusso inseriti all'interno del fashion system di cui Saint Laurent, Gucci, Balenciaga ed Alexander McQueen, avrebbe annunciato degli importantissimi mutamenti del proprio assetto organizzativo, che vedono protagonista l'inserimento nel consiglio di amministrazione di una figura di spicco a livello internazionale, che deve la sua evoluzione di carriera ad un popolarissimo successo in ambito cinematografico e stilistico.
Stiamo nella fattispecie parlando dell'ormai trentenne Emma Watson che, come ben pochi sanno, da anni rappresenta una delle figure più inserite in organizzazioni internazionali finalizzate alla lotta contro le disparità di genere ed al perseguimento di un'adeguata sostenibilità ambientale, come possono testimoniare le cariche di ambasciatrice per le Nazioni Unite con riferimento alla parità di genere e l'elevatissimo grado di attenzione alle tematiche ambientali manifestato anche attraverso la pubblicazione della collaborazione artistica con Alberta Ferretti nel 2011 che contribuì a far emergere le prime forme di sostenibilità anche in ambito moda.
Nonostante la nomina nel consiglio di amministrazione ed alla presidenza del comitato per la sostenibilità del gruppo Kering costituisca un'innegabile ed astuta mossa finalizzata all'empowerment dell'immagine societaria, la conoscenza del background professionale dell'ex-attrice testimonia che l'assegnazione dell'incarico non è solo apparenza.
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