Gli eventi mondani vanno e vengono, si ripetono ciclicamente di anno in anno, e talvolta cambiano le personalità a calcare i palchi, le passerelle o i red carpet, ma ciò che resta costante è la silenziosa quanto elegante presenza della giacca doppiopetto. 

L’abito sartoriale uomo oggi viene spesso chiamato “doppiopetto contemporaneo” per distinguerlo dai rigidi e impettiti completi che si sono visti negli anni. Questa giacca prevede, come dice il nome, un petto sovrapposto all’altro con una doppia fila parallela di bottoni, e questa tipologia di struttura è applicabile anche a blazer, cappotti e trench. 

Questo modello parte da molto lontano, e trova ispirazione nelle uniformi militari del XVIII secolo, che all’epoca aveva sei bottoni. Subito ci fu anche un’altra versione con quattro bottoni, di cui solo la metà da abbottonare, rendendo questa giacca più versatile. La forma classica dei revers doppiopetto è a lancia, dove la punta si alza sino alla spalla, e questo fa sì che tutta la figura risulti più slanciata. 

Nelle versioni standard i bottoni possono essere due, quattro o sei, con varie possibilità di abbottonatura, e il tutto dovrebbe essere bilanciato con il contro-bottone, ma nella storia di volti noti che hanno infranto questa regola stilistica ci sono molti personaggi pubblici, tra cui anche Gianni Agnelli. La giacca preferita da Re Carlo III, da poco incoronato, è tornata, negli ultimi tempi, prepotentemente protagonista delle passerelle, ma in modo più versatile e leggero. 

Ad aprire le danze a questo ambitissimo ritorno ci ha pensato Harry Styles alla prima di “Don’t Worry Darling” a Venezia, con un abito Gucci in tonalità di blu, e successivamente uno verde smeraldo sul tappeto rosso al TIFF. Ma prima di lui, ancora una volta sono state le passerelle a dettare le regole stilistiche, con le FW22 di Louis Vuitton, Prada e Dior che sono state un tripudio di proposte button-heavy. Oltre ad Harry Styles, anche Austin Butler, star di Elvis, ha sfoggiato un doppiopetto, questa volta un cappotto, firmato da Alexander McQueen. 

Il MET Gala, però, si conferma l’occasione più prolifica per sfoggiare il proprio best look, e se quest’anno abbiamo potuto ammirare Bad Bunny con un particolarissimo completo doppiopetto fatto su misura da Jacquemus, nel precedente evento ci hanno pensato Jack Harlow, Jared Leto, Jacob Elordi e Future a riportare in auge questo capospalla con una grande tradizione alle spalle. 

Anche l’attore di Black Panther, Michael B. Jordan, durante la promozione di Creed III, ha sfoggiato in più di un’occasione un completo con giacca doppiopetto abbinata a una shirt bianca e a degli stivaletti eleganti.

Stiamo assistendo, dunque, al ritorno dell’abito strutturato anche su personalità molto giovani, nonostante provino ad indossarla in maniera più morbida e informale, rinunciando quanto più possibile a bottoni visibili; ci stiamo allontanando dai completi aderenti, per tornare ad outfit più squadrati, dall’aspetto classico, ma con una modernità insita in sé.

Per fare ciò, ci sono piccole accortezze da poter sfruttare, come ad esempio giocando con le proporzioni e l’ampiezza del bavero, con le maniche alla lunghezza giusta, e un pantalone dall’aspetto pieno che cada bene su una scarpa elegante, ma soprattutto un completo che si adatti alla fisicità di ciascuno, senza cadere in effetti esagerati, o look da passerella troppo avventati.