Presentato il documentario ufficiale sulla vita di 6ix9ine
LIFESTYLE
17 Novembre 2020
Articolo di
Aldo AbronzinoPresentato il documentario ufficiale sulla vita di 6ix9ine
Il genere hip-hop non è soltanto musica di strada, ma ingloba al suo interno un’infinità di sottoculture che coesistono perfettamente al suo interno, rendendolo probabilmente uno dei movimenti artistici più influenti e poliedrici degli ultimi anni.
In virtù proprio di questo aspetto, siamo tutti consapevoli del passato burrascoso vissuto da molti dei maggiori esponenti del genere al giorno d’oggi, e purtroppo ai nostri occhi sta iniziando pericolosamente a diventare una consuetudine quella di venire a conoscenza dell’omicidio di un artista o di qualche reato commesso da quest’ultimo.
Anche se la maggior parte di queste vicende accade negli States, dove inequivocabilmente il fenomeno si è originato e ha piantato le sue radici, abbiamo imparato con l’esperienza che l’HH è una cosa seria e non fa per tutti, e che spesso i rapper, prima di diventarlo, conducessero uno stile di vita completamente diverso.
Rimanendo in tema, l’esempio più lampante di quante controversie possano in realtà nascondersi dietro un artista idolatrato da milioni di fans è proprio la storia di 6ix9ine, rilasciato dal carcere qualche mese fa dopo oltre un anno di detenzione.
Ormai tutti conosciamo più o meno approfonditamente le vicende legali che hanno costretto il rapper di origini messicane a cedere alla giustizia, ammettendo la propria colpevolezza e collaborando con la giustizia, e guadagnandosi l'appellativo di “snitch”, per ottenere uno sconto sulla pena (che originariamente prevedeva 47 anni di reclusione).
Tutti pensavano fosse finito, che non avrebbe avuto più neanche la possibilità di uscire di casa senza rischiare di essere attaccato, in particolar modo dopo essersi schierato così apertamente contro i Nine Trey Bloods, pericolosissima gang newyorkese della quale lui stesso faceva parte. E invece, sorprendentemente, dopo neanche qualche giorno dalla sua uscita, il rapper inizia a bombardare il pubblico di singoli che in breve tempo si trasformano in vere e proprie hit, condendo il tutto con alcune apparizioni social decisamente discutibili e dissing nei confronti di Billboard e dei suoi stessi colleghi.
Non serve dunque un’analisi approfondita della situazione per comprendere dunque quanto la storia di Tekashi 6ix9ine sia incredibilmente colma di retroscena ed episodi fuori dagli schemi. Immaginate allora quanto più sarà potuto esserla prima di raggiungere il successo ed essere sotto i riflettori di mezzo mondo!
Proprio per questo motivo, a partire da oggi è disponibile in esclusiva su Hulu un docu-film incentrato totalmente sulla vita del rapper, intitolato “69: The Saga of Danny Herandez”.
Armi, tatuaggi sul volto, furti, associazione criminale, droga: prima della fama Tekashi è stato tutto questo e probabilmente anche molto altro. Il documentario concentra in particolare la sua attenzione sul passato dell’artista tramite la testimonianza offerta da alcuni ragazzi che conoscevano 6ix9ine prima del successo, indagandone dunque la rapida ascesa e l’altrettanto repentina caduta.
Per rimanere sempre aggiornati in merito a ulteriori curiosità e notizie di questo genere, ricordate di monitorare il sito e il nostro account Instagram ufficiale.
In virtù proprio di questo aspetto, siamo tutti consapevoli del passato burrascoso vissuto da molti dei maggiori esponenti del genere al giorno d’oggi, e purtroppo ai nostri occhi sta iniziando pericolosamente a diventare una consuetudine quella di venire a conoscenza dell’omicidio di un artista o di qualche reato commesso da quest’ultimo.
Anche se la maggior parte di queste vicende accade negli States, dove inequivocabilmente il fenomeno si è originato e ha piantato le sue radici, abbiamo imparato con l’esperienza che l’HH è una cosa seria e non fa per tutti, e che spesso i rapper, prima di diventarlo, conducessero uno stile di vita completamente diverso.
Rimanendo in tema, l’esempio più lampante di quante controversie possano in realtà nascondersi dietro un artista idolatrato da milioni di fans è proprio la storia di 6ix9ine, rilasciato dal carcere qualche mese fa dopo oltre un anno di detenzione.
Ormai tutti conosciamo più o meno approfonditamente le vicende legali che hanno costretto il rapper di origini messicane a cedere alla giustizia, ammettendo la propria colpevolezza e collaborando con la giustizia, e guadagnandosi l'appellativo di “snitch”, per ottenere uno sconto sulla pena (che originariamente prevedeva 47 anni di reclusione).
Tutti pensavano fosse finito, che non avrebbe avuto più neanche la possibilità di uscire di casa senza rischiare di essere attaccato, in particolar modo dopo essersi schierato così apertamente contro i Nine Trey Bloods, pericolosissima gang newyorkese della quale lui stesso faceva parte. E invece, sorprendentemente, dopo neanche qualche giorno dalla sua uscita, il rapper inizia a bombardare il pubblico di singoli che in breve tempo si trasformano in vere e proprie hit, condendo il tutto con alcune apparizioni social decisamente discutibili e dissing nei confronti di Billboard e dei suoi stessi colleghi.
Non serve dunque un’analisi approfondita della situazione per comprendere dunque quanto la storia di Tekashi 6ix9ine sia incredibilmente colma di retroscena ed episodi fuori dagli schemi. Immaginate allora quanto più sarà potuto esserla prima di raggiungere il successo ed essere sotto i riflettori di mezzo mondo!
Proprio per questo motivo, a partire da oggi è disponibile in esclusiva su Hulu un docu-film incentrato totalmente sulla vita del rapper, intitolato “69: The Saga of Danny Herandez”.
Armi, tatuaggi sul volto, furti, associazione criminale, droga: prima della fama Tekashi è stato tutto questo e probabilmente anche molto altro. Il documentario concentra in particolare la sua attenzione sul passato dell’artista tramite la testimonianza offerta da alcuni ragazzi che conoscevano 6ix9ine prima del successo, indagandone dunque la rapida ascesa e l’altrettanto repentina caduta.
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