Dizionario rap: 5 termini di cui forse non conosci il significato
SOUND
24 Aprile 2020
Articolo di
RedazioneDizionario rap: 5 termini di cui forse non conosci il significato
Torniamo ancora una volta con la nostra consueta rubrica volta a spiegarvi i significati di termini usati nei testi rap e dei tormentoni che circolano periodicamente nel panorama hip-hop.
Come non partire da un termine che ultimamente sentiamo e leggiamo ovunque? Reso popolare dal duo romano composto da Ski e Wok, "fareshi" non è altro che un'italianizzazione dell'espressione inglese “Fuck that shit”, di cui lasciamo a voi la traduzione letterale.
Spesso nelle canzoni, oltre a parole che non conosciamo, ne sentiamo alcune che ci sembra non abbiano proprio significato: in questo caso potremmo trovarci davanti ad una tecnica denominata "riocontra", che consiste nell'invertire alcune sillabe delle parole: il nome stesso è il riocontra di contrario. Questa pratica veniva già adottata qui in Italia già negli anni '80, dai cosiddetti Paninari, ma le sue origini, così come le regole da utilizzare, non sono tuttora chiare: c'è chi pensa che il riocontra sia nato proprio qui in Italia, a Milano per la precisione, per non farsi comprendere da orecchie indiscrete, chi pensa invece possa essere nato in Francia, sotto il nome di Verlan, chi pensa che il riocontra debba seguire delle regole dettate dalla grammatica, e chi invece ritiene che le parole possano essere modificate in modo che suonino meglio.
Termine che deriva dall'inglese “to lurk”, la cui traduzione letterale è proprio nascondersi, appostarsi, ma viene usato con un'accezione lievemente diversa: nello slang infatti significa spiare stando nascosti, magari online, o osservare dalla distanza.
Ski e Wok stanno facendo scintille, sfornando tormentoni su tormentoni: uno di questi è sicuramente "dondure". Ancora una volta ci troviamo davanti ad un'italianizzazione di un'espressione anglofona, ovvero “Don't do that”, “Non lo fare”.
Reso popolare nella scena hip-hop americana da Quavo e i Migos, e reso popolare recentemente qui in Italia da Gallagher, la breve frase non vuol dire altro che “Capito?”, e si usa quindi alla fine di una spiegazione o, in tono più aggressivo, dopo un'ingiunzione.
Fareshi
Come non partire da un termine che ultimamente sentiamo e leggiamo ovunque? Reso popolare dal duo romano composto da Ski e Wok, "fareshi" non è altro che un'italianizzazione dell'espressione inglese “Fuck that shit”, di cui lasciamo a voi la traduzione letterale.
Riocontra
Spesso nelle canzoni, oltre a parole che non conosciamo, ne sentiamo alcune che ci sembra non abbiano proprio significato: in questo caso potremmo trovarci davanti ad una tecnica denominata "riocontra", che consiste nell'invertire alcune sillabe delle parole: il nome stesso è il riocontra di contrario. Questa pratica veniva già adottata qui in Italia già negli anni '80, dai cosiddetti Paninari, ma le sue origini, così come le regole da utilizzare, non sono tuttora chiare: c'è chi pensa che il riocontra sia nato proprio qui in Italia, a Milano per la precisione, per non farsi comprendere da orecchie indiscrete, chi pensa invece possa essere nato in Francia, sotto il nome di Verlan, chi pensa che il riocontra debba seguire delle regole dettate dalla grammatica, e chi invece ritiene che le parole possano essere modificate in modo che suonino meglio.
Lurking
Termine che deriva dall'inglese “to lurk”, la cui traduzione letterale è proprio nascondersi, appostarsi, ma viene usato con un'accezione lievemente diversa: nello slang infatti significa spiare stando nascosti, magari online, o osservare dalla distanza.
Dondure
Ski e Wok stanno facendo scintille, sfornando tormentoni su tormentoni: uno di questi è sicuramente "dondure". Ancora una volta ci troviamo davanti ad un'italianizzazione di un'espressione anglofona, ovvero “Don't do that”, “Non lo fare”.
You dig?
Reso popolare nella scena hip-hop americana da Quavo e i Migos, e reso popolare recentemente qui in Italia da Gallagher, la breve frase non vuol dire altro che “Capito?”, e si usa quindi alla fine di una spiegazione o, in tono più aggressivo, dopo un'ingiunzione.
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