Perché il denim cimosato vale così tanto?
STYLE
3 Maggio 2023
Articolo di
RedazionePerché il denim cimosato vale così tanto?
I jeans sono l’elemento più diffuso e versatile di ogni guardaroba, e portano sulle loro spalle una storia tanto ricca quanto meravigliosa, che affonda le proprie radici nella metà dell’800. Ad oggi, parlare di jeans o di denim sembra quasi la stessa cosa, ma in verità, almeno all’inizio, significavano aspetti differenti.
Ho detto spesso che avrei voluto inventare i blue jeans, il più spettacolare, pratico, rilassato e disinvolto capo di sempre. Hanno espressione, modestia, sex appeal e semplicità; in pratica tutto ciò che voglio ottenere dai miei vestiti
Yves Saint Laurent
Il termine “jeans” deriva da “Gênes“, dall’etimologia francese per indicare il porto di Genova, da cui partivano carichi di stoffa color blu apprezzatissima dagli inglesi. Allo stesso modo, in Francia, nella città di Nimes, veniva prodotto tessuto in fustagno blu, e per distinguerlo da quello italiano ci si riferiva ad esso come “De Nîmes“.
Ad oggi, esistono numerose tipologie diverse di jeans e denim che, sebbene negli anni indicassero anche una differenza armatura e processo sartoriale, possiamo a tutti gli effetti dire che siano diventati intercambiabili. Brand, tipologie, lavaggi, tagli e varie ed eventuali arricchiscono una proposta sempre più vasta, tra cui spicca il cosiddetto “selvedge denim”, un denim particolarmente pregiato che arriva a costare anche diverse centinaia di euro e che porta con sé curiosità dal fascino evergreen.
Ad occhi più attenti, infatti, non sarà sicuramente sfuggito come alcuni jeans presentino un bordo bianco, accompagnato da un filo rosso, visibile una volta che la gamba viene accorciata con un risvolto. Questa particolare caratteristica viene identificata con il nome di “cimosa”, termine tecnico per indicare un tessuto non tagliato, che esce direttamente dal telaio. Per poter indicare ciò si utilizza anche “selvedge”, crasi di “self-finished edge”, ovvero un pezzo di tessuto che serve ad evitare che il corpo stesso si sfrangi.
Così come in ogni ambito esistono particolari amatori e collezionisti, anche nel mondo dei jeans funziona allo stesso modo, e infatti sarà capitato a tutti, almeno una volta, di sentirsi dire che sia preferibile acquistare jeans cimosati. Il motivo dietro questo consiglio risiede nel valore del tessuto e del telaio su cui è prodotto, solamente telai tradizionali (a navetta) possono dar vita ai cimosati. Ciò accade quando, sui bordi di un certo ordito, la navetta passa attraverso dopo aver inserito il filo della trama in un vuoto, chiamato “passo”.
La loro storia inizia in Giappone, dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando i soldati americani tornarono in patria lasciando lì numerosi effetti personali, tra cui i jeans. Questi pantaloni, fino ad allora sconosciuti, diventarono apprezzati nei movimenti controculturali di quell’epoca. La crescente richiesta di questo prodotto Made in USA portò un crollo nella qualità, poiché bisognò passare dai telai a navetta a quelli a proiettile.
Non appena divenne chiaro il calo qualitativo, i giapponesi iniziarono a produrre una propria tipologia di jeans, chiamati appunto “cimosati” utilizzando i tradizionali telai a navetta oyoda, ancora diffusi oggi tra gli artigiani del denim giapponese. Fu solo nel 1972 che l’azienda giapponese Kurabo riuscì a produrre il primo tessuto denim cimosato della storia, chiamato KD8, nella fabbrica di Kojima. E di lì il resto è storia.
Questa particolare lavorazione fa sì che il prodotto sia concluso già così, perché la trama viene fatta passare continuamente avanti e indietro, rendendo il prodotto pronto per essere indossato, senza necessitare di ulteriori lavorazioni. I telai tradizionali a navetta sono più piccoli di un metro, per cui producono pezzi di stoffa più stretti ma con trame più resistenti, rendendo il capo finale più pesante e resistente.
Qui si pone anche un altro problema, ovvero quella della produttività. I telai tradizionali a navetta lavorano molto più lentamente rispetto a quelli usati per produrre in serie, pertanto, questi capi, non avranno mai la pezzatura degli item della grande distribuzione. E anzi, richiedono operai esperti, e continua manutenzione, poiché sono abbandonati da circa metà degli anni ’70, e pertanto richiedono una manodopera sempre più rara sul mercato del lavoro.
Ad oggi, il selvedge denim è uno dei più ricercati e apprezzati sul mercato, con numerosi brand, perlopiù giapponesi, che offrono piccoli assaggi di questo tessuto prezioso. Anche il colosso fast fashion Uniqlo, ad esempio, offre jeans cimosati, nonostante dagli amanti vengano mal visti. Questo pezzo così raro, però, è una colonna portante della storia del denim, soprattutto perché l’idea di risvoltare gli orli nasce proprio per mostrare la cimosa, dimostrando così, agli altri, di essere un vero intenditore.
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