Dalla musica elettronica al palco dell’Ariston: Chi è davvero Boss Doms?
SOUND
6 Febbraio 2020
Articolo di
RedazioneDalla musica elettronica al palco dell’Ariston: Chi è davvero Boss Doms?
Negli ultimi giorni le foto di Achille Lauro hanno letteralmente intasato i nostri smartphone, accompagnate da pareri discordanti sul suo gesto provocatorio e da ipotesi più o meno condivisibili sul suo stile musicale.
Se in questo particolare periodo storico tutte le luci del panorama discografico italiano sono puntate sull’artista romano, in seguito alla sua prima esibizione durante il Festival di Sanremo, davvero in pochi (esclusi gli appassionati del genere, quindi al di fuori dell’universo hip hop italiano) conoscono Boss Doms, con tutta probabilità l’uomo senza il cui contributo al giorno d’oggi Lauro non si troverebbe sul palco dell’Ariston.
Ma chi si cela dietro al successo di Achille Lauro?
Edoardo Manozzi, in arte Boss Doms, respira musica sin dall’infanzia. Classe ’88, dopo una lunga gavetta che gli ha consentito di “farsi le ossa” nel settore e crearsi un sostanzioso bagaglio artistico dal quale attingere in futuro, ha iniziato a cimentarsi nelle produzioni musicali, che inizialmente abbracciavano però delle sonorità riconducibili al genere rock e alla musica elettronica, dovute anche alla sua passione per la chitarra elettrica.
Solo in un secondo momento l’artista romano inizia a coltivare la passione per il genere hip hop, sperimentando la produzione di alcune strumentali. Il successo tra i coetanei è istantaneo, e immediatamente si sparge la voce delle sue incredibili potenzialità: è in quel momento che nasce probabilmente una delle coppie più azzeccate del rap italiano, che riesce a imporsi sul mercato proponendo sonorità e tematiche completamente fuori luogo rispetto agli standard dell’epoca, facendo della controversia e della stravaganza i loro punti di forza.
Achille e Doms conquistano il pubblico italiano grazie alla loro naturalezza e positività, lasciando puntualmente a bocca aperta gli ascoltatori e traghettandoli con la musica all’interno del loro universo parallelo, dove ogni cosa è lecita.
Inutile dire che le sonorità punk abbiano influenzato moltissimo la coppia, che ha intrapreso un percorso evolutivo davvero particolare, passando dalla “Samba Trap” fino al sound attuale.
La partecipazione a Pechino Express, celebre reality show televisivo, ha consentito ai due di farsi conoscere dagli italiani e farsi apprezzare per la prima volta sullo schermo, prima di ottenere la definitiva consacrazione sul palco di Sanremo l’anno scorso con “Rolls Royce”.
Lo scandalo e l’indignazione non hanno mai inibito i comportamenti dei due, diventati delle vere e proprie icone, incredibilmente a loro agio nell’essere trasgressivi, in un modo che non si vedeva in Italia dai tempi di Renato Zero.
Durante l’esibizione di lunedì sera, Boss Doms ha solcato il palcoscenico insieme al suo amico fraterno, suonando le note di “Me Ne Frego” con i capelli tinti di blu elettrico e un trucco che farebbe invidia alle migliori makeup artists.
Non sappiamo come andrà a finire questa storia, ma ci piace pensare che, comunque vada, Achille Lauro e Boss Doms ne usciranno vincitori, pionieri di una rivoluzione musicale appena cominciata.
Se in questo particolare periodo storico tutte le luci del panorama discografico italiano sono puntate sull’artista romano, in seguito alla sua prima esibizione durante il Festival di Sanremo, davvero in pochi (esclusi gli appassionati del genere, quindi al di fuori dell’universo hip hop italiano) conoscono Boss Doms, con tutta probabilità l’uomo senza il cui contributo al giorno d’oggi Lauro non si troverebbe sul palco dell’Ariston.
Ma chi si cela dietro al successo di Achille Lauro?
Edoardo Manozzi, in arte Boss Doms, respira musica sin dall’infanzia. Classe ’88, dopo una lunga gavetta che gli ha consentito di “farsi le ossa” nel settore e crearsi un sostanzioso bagaglio artistico dal quale attingere in futuro, ha iniziato a cimentarsi nelle produzioni musicali, che inizialmente abbracciavano però delle sonorità riconducibili al genere rock e alla musica elettronica, dovute anche alla sua passione per la chitarra elettrica.
Solo in un secondo momento l’artista romano inizia a coltivare la passione per il genere hip hop, sperimentando la produzione di alcune strumentali. Il successo tra i coetanei è istantaneo, e immediatamente si sparge la voce delle sue incredibili potenzialità: è in quel momento che nasce probabilmente una delle coppie più azzeccate del rap italiano, che riesce a imporsi sul mercato proponendo sonorità e tematiche completamente fuori luogo rispetto agli standard dell’epoca, facendo della controversia e della stravaganza i loro punti di forza.
Achille e Doms conquistano il pubblico italiano grazie alla loro naturalezza e positività, lasciando puntualmente a bocca aperta gli ascoltatori e traghettandoli con la musica all’interno del loro universo parallelo, dove ogni cosa è lecita.
Inutile dire che le sonorità punk abbiano influenzato moltissimo la coppia, che ha intrapreso un percorso evolutivo davvero particolare, passando dalla “Samba Trap” fino al sound attuale.
La partecipazione a Pechino Express, celebre reality show televisivo, ha consentito ai due di farsi conoscere dagli italiani e farsi apprezzare per la prima volta sullo schermo, prima di ottenere la definitiva consacrazione sul palco di Sanremo l’anno scorso con “Rolls Royce”.
Lo scandalo e l’indignazione non hanno mai inibito i comportamenti dei due, diventati delle vere e proprie icone, incredibilmente a loro agio nell’essere trasgressivi, in un modo che non si vedeva in Italia dai tempi di Renato Zero.
Durante l’esibizione di lunedì sera, Boss Doms ha solcato il palcoscenico insieme al suo amico fraterno, suonando le note di “Me Ne Frego” con i capelli tinti di blu elettrico e un trucco che farebbe invidia alle migliori makeup artists.
Non sappiamo come andrà a finire questa storia, ma ci piace pensare che, comunque vada, Achille Lauro e Boss Doms ne usciranno vincitori, pionieri di una rivoluzione musicale appena cominciata.
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