Cosa intendeva realmente Virgil Abloh con le sue affermazioni sul futuro dello streetwear?
STYLE
20 Dicembre 2019
Articolo di
RedazioneCosa intendeva realmente Virgil Abloh con le sue affermazioni sul futuro dello streetwear?
In una recente intervista rilasciata a DAZED Virgil Abloh ha parlato del suo percorso nel mondo della moda partendo dall’iconica foto di gruppo del 2009 che lo ritrae insieme a Kanye West, passando per PYREX VISION, #BEENTRILL# (facevano parte del gruppo anche Matthew Williams di Alyx e Heron Preston), Off-White, arrivando infine a Louis Vuitton.
“Sono partito da semplici graphic T-Shirts nel 2012 e sono arrivato a disegnare una collezione per una delle più importanti maison di moda” ha affermato Virgil Abloh.
Ciò che ha attirato l’attenzione di tutti sono stati i suoi commenti riguardo il futuro dello streetwear:
Queste parole, a primo impatto, pronunciate da uno dei protagonisti del processo che ha portato lo streetwear ad essere quello che è arrivato ad essere oggi, da movimento subculturale a movimento di massa, hanno lasciato tutti un po’ stupiti.
Analizzando in modo più approfondito le dichiarazioni del direttore creativo di LV, possiamo affermare che con “lo streetwear è destinato a morire” Virgil non ha detto nulla di nuovo, intendendo semplicemente che l’idea con cui lo streetwear è stato concepito in questi anni cambierà, subendo un'evoluzione fisiologica. I consumatori andranno a prediligere la ricerca di pezzi d'archivio, piuttosto che continuare a cercare esclusivamente nuovi capi tra le proposte dei brand, costruendo uno stile più ricercato e studiato, andando inevitabilmente a mutare il mercato.
Virgil Abloh ha fatto riferimento anche al vintage market; il mercato del vintage negli USA, infatti, è da anni molto sviluppato (vedi ROWNDTWO) e ultimamente questa cultura è arrivata anche in Italia, come dimostrano i numerosi eventi organizzati a Milano (East Market), Torino (Torino Vintage Days e Vintage Kilo Sale) e in altre città. La tendenza, durante il prossimo decennio, potrebbe allinearsi sempre più a questo tipo di genere.
Lo streetwear non sta morendo, sta semplicemente mutando rispetto a quella che era la sua idea iniziale. Si sta trasformandosi in qualcosa di più profondo e concreto.
“Sono partito da semplici graphic T-Shirts nel 2012 e sono arrivato a disegnare una collezione per una delle più importanti maison di moda” ha affermato Virgil Abloh.
Ciò che ha attirato l’attenzione di tutti sono stati i suoi commenti riguardo il futuro dello streetwear:
“Direi che lo streetwear è destinato a morire. Per quanto a lungo potremmo ancora comprare nuove maglie, hoodie o sneakers? Credo che andremo incontro ad un periodo in cui vorremo esprimere la nostra conoscenza e il nostro stile personale con il vintage; ci sono tantissimi capi molto belli nei negozi di vintage, si tratta solo di indossarli. Credo che il fashion si allontanerà da quella frenesia di comprare sempre cose nuove, ci sarà più voglia di scavare negli archivi”.
Queste parole, a primo impatto, pronunciate da uno dei protagonisti del processo che ha portato lo streetwear ad essere quello che è arrivato ad essere oggi, da movimento subculturale a movimento di massa, hanno lasciato tutti un po’ stupiti.
Analizzando in modo più approfondito le dichiarazioni del direttore creativo di LV, possiamo affermare che con “lo streetwear è destinato a morire” Virgil non ha detto nulla di nuovo, intendendo semplicemente che l’idea con cui lo streetwear è stato concepito in questi anni cambierà, subendo un'evoluzione fisiologica. I consumatori andranno a prediligere la ricerca di pezzi d'archivio, piuttosto che continuare a cercare esclusivamente nuovi capi tra le proposte dei brand, costruendo uno stile più ricercato e studiato, andando inevitabilmente a mutare il mercato.
Virgil Abloh ha fatto riferimento anche al vintage market; il mercato del vintage negli USA, infatti, è da anni molto sviluppato (vedi ROWNDTWO) e ultimamente questa cultura è arrivata anche in Italia, come dimostrano i numerosi eventi organizzati a Milano (East Market), Torino (Torino Vintage Days e Vintage Kilo Sale) e in altre città. La tendenza, durante il prossimo decennio, potrebbe allinearsi sempre più a questo tipo di genere.
Lo streetwear non sta morendo, sta semplicemente mutando rispetto a quella che era la sua idea iniziale. Si sta trasformandosi in qualcosa di più profondo e concreto.
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