Quando moda e arte ci hanno fatto sognare
STYLE
19 Dicembre 2024
Articolo di
Camilla BordoniQuando moda e arte ci hanno fatto sognare
La liaison tra moda e arte? Forse una delle più longeve storie d’amore della storia. Due universi complementari e allo stesso tempo totalmente dissimili, ma che incontrandosi sono in grado di generare una fusione esplosiva che trascende i confini di entrambe le discipline. È vero, questi due mondi distinti utilizzano sì un linguaggio diverso, ma di fatto condividono stimoli e slanci creativi davvero affini. D’altra parte negli anni la loro relationship ha dato vita a momenti unici, rendendo molto labile il confine che li separa.
Sicuramente è capitato di chiedersi: «La moda è diventata arte, o è l’arte a essere diventata moda?». Ammettiamolo, questa combo interdisciplinare ha prodotto altresì partnership che sono diventate, da subito o con il tempo, delle vere e proprie dichiarazioni d’intenti fondendo il rigore della couture con la libertà espressiva della creatività svincolata. Così l’arte ha arricchito la moda di significato mentre la moda l’ha trasformata in un’esperienza ready-to-wear.
Ma se di fashion vogliamo parlare, vi ricordiamo che grandi designer hanno spesso tratto ispirazione dai lavori dei più noti maestri che hanno animato o animano il campo artistico: dai dipinti del passato alle opere più contemporanee. Dopotutto la moda si è da sempre nutrita dello scambio di idee, reinventando il concetto di bellezza e declinandolo in nuovi format. In generale, le capsule, gli items o gli happening nati dalle collaborazioni fashion-artsy non si limitano mai ad essere solo mostrate o indossate; ma diventano spesso simboli di un’estetica culturale che parla a un pubblico ampio, conquistando così in maniera trasversale anche chi solitamente non frequenta l’universo patinato.
Cosa sono la moda e l’arte? Beh, forse rappresentano le due facce della stessa medaglia. Forse insieme sono il luogo neutrale dove l’essere umano, l’artista o il designer può essere un creatore di sogni concettualmente glamour. Quindi sì, ora è il caso di ripercorrere alcune delle collaborazioni più iconiche che ci hanno letteralmente fatto dire “wow”.
Louis Vuitton x Takashi Murakami
La maison francese e il celebre artista giapponese collaborarono per reinventare il classico Monogram LV con un’esplosione di colori e motivi pop. Questa partnership, svelata nel 2002, diede vita a borse e accessori diventati immediatamente oggetti da collezione. Ora a distanza di più di 20 anni la firma e Murakami hanno riunito le forze per una speciale riedizione che vedrà l’alba l’1 gennaio prossimo.
Prada x Christophe Chemin
Rafforzando il suo legame con l’arte, Prada collaborò con il creativo Christophe Chemin per la collezione uomo autunno-inverno 2016/17. Il risultato furono capi simili a quadri.
Elsa Schiaparelli x Salvador Dalì
La collaborazione tra Elsa Schiaparelli e Salvador Dalì negli anni ’30 è una delle più celebri fusioni tra moda e arte surrealista. Insieme crearono capolavori; come l’iconico “Lobster Dress”, decorato con un’aragosta dipinta dall’artista, il cappello-scarpa o la famosa “Le Rois Soleil”. Questa partnership sottolineò come l’estetica della moda fosse un territorio di esplorazione visionaria.
Dior x creatives minds per Lady Dior
Per rendere omaggio all’iconica borsa Lady Dior, la maison chiamò una schiera di undici artisti per dare vita a delle riedizioni limited edition. Tra le mani che le hanno firmate Dorothy Iannone e Minjung Kim.
Yves Saint Laurent x Piet Mondrian
Intorno al ‘65, Yves Saint Laurent si ispirò ai dipinti neoplastici del pittore Piet Mondrian per creare una serie di abiti a trapezio “color block“, entrati nella storia della moda come esempio iconico di dialogo tra couture e arte.
Louis Vuitton x Jeff Koons
La collaborazione tra LV e Koons portò alla collezione “Masters”, che includeva borse e accessori decorati con opere di artisti classici come Leonardo da Vinci e Van Gogh, reinterpretate attraverso l’estetica del creativo americano.
Alexander McQueen x Damien Hirst
Ricordate la skull scarf? Ecco questa partnership vide la creazione di una serie di items ispirati ai motivi ossessivi e macabri di Hirst, tra cui farfalle e scheletri, ma in perfetta sintonia con l’immaginario di McQueen.
Rei Kawakubo x Merce Cunningham
La designer e fondatrice di Comme Des Garçons, Rei Kawakubo disegnò nel 2019 gli abiti indossati dai ballerini dell’Opéra de Lyon durante le performance Summerspace, Exchange e Scenario, danze composte dal celebre coreografo Merce Cunningham.
Louis Vuitton x Yayoi Kusama
Una borsa a pois ma griffata? L’ossessione per i “puntini” di Yayoi Kusama conquistò la casa Louis Vuitton che in risposta lanciò una collezione con i pattern distintivi tanto amati dall’artista giapponese. Un universo onirico e surreale a portata di armadio… e visitabile anche negli store della griffe.
Gucci x Ignasi Monreal
Sotto Alessandro Michele, la casa di moda fiorentina si unì all’artista spagnolo Ignasi Monreal per creare campagne pubblicitarie digitali dal grande impatto visivo e degne di un romanzo storico-fantasy.
Sterling Ruby x Raf Simons
L’artista contemporaneo Sterling Ruby e il designer Raf Simons (allora alla guida della propria firma) unirono le forze nel 2014, creando capi che sembravano tele dipinte grazie alle grafiche dal touch materico e concettuale.
KAWS x Dior Homme
Sotto la guida di Kim Jones, Dior Homme scelse KAWS per una memorabile collaborazione dove l’estetica giocosa e street dell’artista si fuse con i codici del marchio. La partnership vide anche la comparsa del famoso “Companion” sia in store, sia in passerella.
Celine x Christian Marclay
Per la sua prima collezione da Celine, Hedi Slimane portò in passerella una visione originale delle opere di Christian Marclay, giocando con l’immaginario della musica e del collage fumettistico.
Fendi x Pref
Celebrando il suo legame con Roma città eterna, la casa di moda avviò una collaborazione dal sapore street con Pref, graffiti artist. La capsule riscosse un grande successo, soprattutto tra i giovani consumatori che rimasero ammaliati dai capi dalle linee più urban ma anche dagli iconici accessori, per l’occasione redi più “bold”.
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