Burberry: Come nasce l’intramontabile “Horseferry Check”?
STYLE
8 Settembre 2019
Articolo di
RedazioneBurberry: Come nasce l’intramontabile “Horseferry Check”?
Chi si è mai davvero interrogato sull’origine della parola Trench Coat? Beh, molto più semplicemente di ciò che immaginiamo, si tratta di una traduzione puramente letterale, in quanto i primissimi “Trench” venivano chiamati così proprio perché utilizzati, durante la Grande Guerra, dai soldati di alto rango all’interno delle fredde e umide trincee.
Il marchio che però è riuscito a far approdare i “cappotti da trincea” sulle passerelle delle più importanti sfilate internazionali, è stato indubbiamente quello creato nel 1856 da Thomas Burberry, reso inconfondibile per via del suo intramontabile “Horseferry Check”.
Il pattern che ha contribuito a scrivere la storia del brand britannico nasce soltanto nel 1920 (più di 60 anni dopo la fondazione del marchio) come semplice motivo a scacchiera scozzese da inserire all’interno dei cappotti di primissima manifattura che accompagnavano la storia produttiva Burberry sin dai suoi albori.
I primi passi verso l’exploit però vengono mossi soltanto 47 anni a seguire, nel 1967, con la creazione della prima sciarpa Burberry, nata a causa di una buffa coincidenza.
Il gestore della filiale parigina del marchio, volendo aggiungere un tocco di colore all’elegante proposta di trench, decise di rovesciarne il colletto, andando a creare quel particolare scarf-effect che fece schizzare le ordinazioni alle stelle.
Diventato ormai un simbolo di culto, il pattern venne adottato come punto d’appoggio e riconoscimento tra i neonati “Sloane Rangers” britannici verso la fine degli anni ’70, che andavano a rappresentare quella Elitè inglese che doveva contrapporsi ideologicamente ed economicamente all’esplosione socialista degli anni precedenti.
Per via della sua affermazione come vero e proprio status symbol, il marchio è poi diventato uno dei più epocali oggetti di contraffazione, espandendo la propria popolarità specialmente verso la cultura “chav” e di periferia anni ‘90, fondata un’impura e infondata ostentazione.
Il marchio che però è riuscito a far approdare i “cappotti da trincea” sulle passerelle delle più importanti sfilate internazionali, è stato indubbiamente quello creato nel 1856 da Thomas Burberry, reso inconfondibile per via del suo intramontabile “Horseferry Check”.
Il pattern che ha contribuito a scrivere la storia del brand britannico nasce soltanto nel 1920 (più di 60 anni dopo la fondazione del marchio) come semplice motivo a scacchiera scozzese da inserire all’interno dei cappotti di primissima manifattura che accompagnavano la storia produttiva Burberry sin dai suoi albori.
I primi passi verso l’exploit però vengono mossi soltanto 47 anni a seguire, nel 1967, con la creazione della prima sciarpa Burberry, nata a causa di una buffa coincidenza.
Il gestore della filiale parigina del marchio, volendo aggiungere un tocco di colore all’elegante proposta di trench, decise di rovesciarne il colletto, andando a creare quel particolare scarf-effect che fece schizzare le ordinazioni alle stelle.
Diventato ormai un simbolo di culto, il pattern venne adottato come punto d’appoggio e riconoscimento tra i neonati “Sloane Rangers” britannici verso la fine degli anni ’70, che andavano a rappresentare quella Elitè inglese che doveva contrapporsi ideologicamente ed economicamente all’esplosione socialista degli anni precedenti.
Per via della sua affermazione come vero e proprio status symbol, il marchio è poi diventato uno dei più epocali oggetti di contraffazione, espandendo la propria popolarità specialmente verso la cultura “chav” e di periferia anni ‘90, fondata un’impura e infondata ostentazione.
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