Barbie e Dina Asher Smith collaborano contro le disparità di genere nel mondo dello sport
LIFESTYLE
3 Marzo 2020
Articolo di
RedazioneBarbie e Dina Asher Smith collaborano contro le disparità di genere nel mondo dello sport
Nel corso degli anni lo sport ha sempre rappresentato una forma di aggregazione e uguaglianza, offrendo pari opportunità a tutti gli atleti. Non è un caso se molti, discutendo riguardo questa materia, definiscano lo sport “la scuola della vita”, riferendosi proprio ai valori esemplari che le diverse discipline ci insegnano, spesso aiutandoci a creare un nostro modello comportamentale e un codice d’azione.
Per molti lo sport rappresenta una via d’uscita dai problemi della quotidianità, per altri semplicemente una passione o un mezzo per tenersi in forma.
Il bello è che, nonostante la profonda diversità tra tutte le definizioni sopracitate, nessuna di queste sia errata: le capacità di inclusione e l’invito a destreggiarsi in una gara, così come nella vita, sono solamente alcuni degli importantissimi ideali che un atleta può apprendere praticando il suo sport preferito.
In un’epoca come la nostra, in cui la diversità spesso è vista come un difetto, e i pregiudizi proliferano tra le persone causando un’inevitabile calo di autostima nei soggetti presi di mira, crediamo che lo sport sia un valore importante e una passione da coltivare, al fine di allontanarci da questa visione erronea del mondo e creare invece un ambiente di rispetto e convivenza.
È proprio partendo da questi esatti principi, che il team creativo di Barbie, l’azienda produttrice di bambole più famosa al mondo, ha deciso di realizzare in edizione limitatissima un esemplare ritraente Dina Asher Smith, la donna più veloce nella storia della Gran Bretagna. La campionessa mondiale dei 200 metri ha lavorato dunque in sinergia insieme ai ragazzi di Barbie per realizzare un modello one-of-a-kind che la rappresentasse il più possibile.
Questa bambola è stata dunque immediatamente affiancata al Dream Gap Project, un’importantissima iniziativa portata avanti dall’azienda di giocattoli per cercare di ridurre al minimo la disparità percepita tra gli atleti maschili e quelli femminili, cercando di rendere il pubblico consapevole delle innumerevoli difficoltà che le ragazze incontrano nel momento in cui decidono di intraprendere una carriera sportiva professionale.
La bambola si chiamerà proprio “(S)Hero”, a sottolineare le capacità “eroiche” che spesso si celano dietro una figura femminile.
Per molti lo sport rappresenta una via d’uscita dai problemi della quotidianità, per altri semplicemente una passione o un mezzo per tenersi in forma.
Il bello è che, nonostante la profonda diversità tra tutte le definizioni sopracitate, nessuna di queste sia errata: le capacità di inclusione e l’invito a destreggiarsi in una gara, così come nella vita, sono solamente alcuni degli importantissimi ideali che un atleta può apprendere praticando il suo sport preferito.
In un’epoca come la nostra, in cui la diversità spesso è vista come un difetto, e i pregiudizi proliferano tra le persone causando un’inevitabile calo di autostima nei soggetti presi di mira, crediamo che lo sport sia un valore importante e una passione da coltivare, al fine di allontanarci da questa visione erronea del mondo e creare invece un ambiente di rispetto e convivenza.
È proprio partendo da questi esatti principi, che il team creativo di Barbie, l’azienda produttrice di bambole più famosa al mondo, ha deciso di realizzare in edizione limitatissima un esemplare ritraente Dina Asher Smith, la donna più veloce nella storia della Gran Bretagna. La campionessa mondiale dei 200 metri ha lavorato dunque in sinergia insieme ai ragazzi di Barbie per realizzare un modello one-of-a-kind che la rappresentasse il più possibile.
Questa bambola è stata dunque immediatamente affiancata al Dream Gap Project, un’importantissima iniziativa portata avanti dall’azienda di giocattoli per cercare di ridurre al minimo la disparità percepita tra gli atleti maschili e quelli femminili, cercando di rendere il pubblico consapevole delle innumerevoli difficoltà che le ragazze incontrano nel momento in cui decidono di intraprendere una carriera sportiva professionale.
La bambola si chiamerà proprio “(S)Hero”, a sottolineare le capacità “eroiche” che spesso si celano dietro una figura femminile.
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