Si chiama Armine Harutyunyan, ha 23 anni ed è una modella bellissima. Sì, bellissima. E per nulla simile a come qualche hater l’ha descritta su Instagram, criticando i suoi lineamenti armeni (è originaria di Yerevan).

Armine, infatti, da qualche giorno è al centro di una polemica nata sui social network e legata al suo aspetto fisico. 

Arruolata dalla Maison Gucci per la settimana della moda di Milano dello scorso anno, dedicata alle collezione primavera-estate 2020, è diventata nelle ultime ore vittima di body shaming. Una cosa orribile, come orribili sono i commenti delle persone che l’hanno criticata duramente, utilizzando parole taglienti e crude.



Questo caso ci permette di fermarci qualche minuto a riflettere: perché, ancora oggi, nel 2020, esistono situazioni di questo genere? Non abbiamo ancora capito quanto la misoginia, il razzismo e il body shaming siano atteggiamenti tossici per la nostra libertà e vita?

Ancora una volta, la realtà ha bisogno di cultura, di riflessione: la moda è un chiaro manifesto di ciò che accade tutti i giorni e descrive al meglio la società contemporanea, i suoi gusti e tutti i suoi atteggiamenti. Bisogna analizzarla e studiarla: solo così si potrà capire il vero significato di diversity e inclusivity, valori fondamentali oggi per combattere l'ignoranza.