Amazon non ha ancora fatto i conti con la concorrenza per il lancio della sua piattaforma luxury
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19 Febbraio 2020
Articolo di
RedazioneAmazon non ha ancora fatto i conti con la concorrenza per il lancio della sua piattaforma luxury
Come vi abbiamo raccontato anche in un nostro articolo precedente, Jeff Bezos, CEO e founder di Amazon, sembra avere le idee sempre più chiare per quanto riguarda lo sviluppo della piattaforma di e-commerce anche nel settore dell’abbigliamento di lusso.
Dopo aver osservato da spettatore i grandissimi successi ottenuti negli ultimi anni dai brand leader di questo campo, l’imprenditore sudafricano ha deciso di prendere parte attivamente alla questione, volendo anche lui mettere le mani su una fetta della torta.
Ma sembra che il potere dell’uomo più ricco sulla Terra intimorisca non poco le aziende che lavorano nel mondo del luxury, che in breve tempo si sono rivoltate contro questa iniziativa. Nonostante i progetti siano ormai in cantiere e manchino davvero pochissime procedure per portare a termine l’idea partorita da Bezos, sembra proprio che quest’ultimo non abbia ancora fatto i conti con i suoi “nuovi” colleghi.
L’idea alla base di questo progetto è quella di aprire una nuova piattaforma online dedicata alla vendita di prodotti luxury, che funzioni secondo i canoni di Amazon, offrendo quindi ai principali marchi di mettere in vendita i loro prodotti nella più totale libertà, e fornendo loro alcuni vantaggi dal punto di vista della logistica, delle spedizioni, delle campagne pubblicitarie (per cui sembra siano stati stanziati già più di $100 milioni per il lancio iniziale) e delle tariffe prezzi.
Tuttavia, nonostante la proposta sembri ovviamente vantaggiosa, è stata praticamente immediata la risposta da parte di Bernard Arnault, l’uomo che si trova immediatamente dietro Bezos nella classifica dei più ricchi al mondo, nonché founder e presidente di LVMH, la famosissima holding che gestisce l’andamento sul mercato di alcuni tra i principali marchi luxury al mondo, tra cui anche Louis Vuitton e Tiffany.
Quest’ultimo si è immediatamente lamentato riguardo questa ipotesi, affermando chiaramente che nessun marchio affiliato a LVMH sposerà in futuro questa iniziativa, a causa di alcuni problemi noti alla maggior parte degli addetti al settore insiti nell’organizzazione di Amazon.
Ovviamente, riferendosi a due target completamente diversi, almeno fino ad adesso Amazon e i marchi luxury hanno portato avanti delle campagne aziendali diametralmente opposte, mettendo in primo piano da un lato la velocità e l’efficienza del servizio, e dall’altra la qualità e l’esclusività di quest’ultimo.
Sembra quindi molto complesso rendere compatibili due universi che apparentemente non lo sono affatto, ancor di più se verso Amazon vengono mosse delle critiche importanti come l’accusa di vendere talvolta prodotti contraffatti, rubati o danneggiati a causa dello scarso controllo di questi ultimi.
Ancora non sappiamo come finirà questa storia, ma Jeff Bezos sembra essere più motivato che mai a portare avanti questo progetto nel lungo termine, essendo anche in procinto di terminare i lavori per la realizzazione di un enorme stabilimento che fungerà da warehouse centrale in Arizona.
Non ci resta che stare a vedere e monitorare la situazione in caso di futuri sviluppi a riguardo.
Dopo aver osservato da spettatore i grandissimi successi ottenuti negli ultimi anni dai brand leader di questo campo, l’imprenditore sudafricano ha deciso di prendere parte attivamente alla questione, volendo anche lui mettere le mani su una fetta della torta.
Ma sembra che il potere dell’uomo più ricco sulla Terra intimorisca non poco le aziende che lavorano nel mondo del luxury, che in breve tempo si sono rivoltate contro questa iniziativa. Nonostante i progetti siano ormai in cantiere e manchino davvero pochissime procedure per portare a termine l’idea partorita da Bezos, sembra proprio che quest’ultimo non abbia ancora fatto i conti con i suoi “nuovi” colleghi.
L’idea alla base di questo progetto è quella di aprire una nuova piattaforma online dedicata alla vendita di prodotti luxury, che funzioni secondo i canoni di Amazon, offrendo quindi ai principali marchi di mettere in vendita i loro prodotti nella più totale libertà, e fornendo loro alcuni vantaggi dal punto di vista della logistica, delle spedizioni, delle campagne pubblicitarie (per cui sembra siano stati stanziati già più di $100 milioni per il lancio iniziale) e delle tariffe prezzi.
Tuttavia, nonostante la proposta sembri ovviamente vantaggiosa, è stata praticamente immediata la risposta da parte di Bernard Arnault, l’uomo che si trova immediatamente dietro Bezos nella classifica dei più ricchi al mondo, nonché founder e presidente di LVMH, la famosissima holding che gestisce l’andamento sul mercato di alcuni tra i principali marchi luxury al mondo, tra cui anche Louis Vuitton e Tiffany.
Quest’ultimo si è immediatamente lamentato riguardo questa ipotesi, affermando chiaramente che nessun marchio affiliato a LVMH sposerà in futuro questa iniziativa, a causa di alcuni problemi noti alla maggior parte degli addetti al settore insiti nell’organizzazione di Amazon.
Ovviamente, riferendosi a due target completamente diversi, almeno fino ad adesso Amazon e i marchi luxury hanno portato avanti delle campagne aziendali diametralmente opposte, mettendo in primo piano da un lato la velocità e l’efficienza del servizio, e dall’altra la qualità e l’esclusività di quest’ultimo.
Sembra quindi molto complesso rendere compatibili due universi che apparentemente non lo sono affatto, ancor di più se verso Amazon vengono mosse delle critiche importanti come l’accusa di vendere talvolta prodotti contraffatti, rubati o danneggiati a causa dello scarso controllo di questi ultimi.
Ancora non sappiamo come finirà questa storia, ma Jeff Bezos sembra essere più motivato che mai a portare avanti questo progetto nel lungo termine, essendo anche in procinto di terminare i lavori per la realizzazione di un enorme stabilimento che fungerà da warehouse centrale in Arizona.
Non ci resta che stare a vedere e monitorare la situazione in caso di futuri sviluppi a riguardo.
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