Quello che poteva rivelarsi come un ottimo spunto da poter riprendere applicando materiali premium e dettagli di scherno/denuncia/elogio o qualsiasi atro fattore sociale atto a rendere significato uno sneaker rip-off, si dimostra invece un’ennesimo pretesto per alimentare la poca originalità che, spesso e volentieri, alimenta il settore parallelo all’high fashion e allo streetwear: quello della contraffazione.

Legalmente non definibile come tale, l’operato di Steve Madden, l’azienda statunitense creata dall’omonimo giovane newyorkese nei primi anni ’90, è ormai ben noto per la riproduzione dei modelli di punta creati dalle più prestigiose e redditizie maison internazionali: navigando attraverso il sito internet dell’azienda infatti, è possibile riscontrare rip-off di alcuni tra i principali protagonisti della scena attuale, tra cui spiccano le inconfondibili LV Archlight, Common Project Achilles Low, Valentino Bounce, Alexander McQueen Oversized e Golden Goose Superstar, per citare le più note.

Seguendo la medesima direzione, la linea creativa del marchio ha recentemente esteso i propri orizzonti anche all’universo streetwear, attraverso la riproduzione dei due più importanti modelli di Air Jordan 1 rilasciati negli ultimi tempi: quello in collaborazione con Off-White nella sua versione “Chicago”, e quello in collaborazione con Travis Scott, rinominato “Mocha Brown”.







I due rip-off sono acquistabili sul sito ufficiale dell’azienda per la cifra di 141$: prezzo di poco inferiore al retail price originale dei due modelli ufficiali.