Che anno sarà il 2021 per le donne nella sneakers culture?
FOOTWEAR
24 Gennaio 2021
Articolo di
Maddalena TancorreChe anno sarà il 2021 per le donne nella sneakers culture?
Mentre StockX pubblicava i risultati spaziali del 2020 (1,8 miliardi di dollari di valore lordo della merce venduta; più di 7,5 milioni di scambi portati a termine; un aumento del terzo trimestre del 75% su base annua e un miglioramento ulteriore nel quarto trimestre grazie alle vendite delle feste con Jordan Brand al primo posto), la settimana scorsa la discussione sull’inclusività e l’empowerment femminile all’interno della sneakers culture ha raggiunto l’orbita da tempo desiderata.
Come un razzo la cui rampa di lancio è stato un post di ttfinlay dal testo “We don’t need women’s exclusives. We need inclusive sizing”, il discorso, amplificato dalla community delle sneakerheads in ultima fase di decollo, ha viaggiato alla velocità della luce tra social e magazine online specializzati.
Il 2020 è stato un anno di riflessione per l’industria ed è servito a riscaldare i motori, ma dalle prime settimane del nuovo anno è iniziato il countdown per il decollo di una nuova considerazione delle donne nell’universo delle sneakers, che invece risulta ancora un settore prevalentemente maschile. E proprio come il lancio di una navicella spaziale, la questione si articola in tre fasi.
L’urgenza di un re-sizing da parte dei brand ha un ruolo centrale nel dibattito sulla rappresentazione della quota femminile nel mercato delle sneakers esclusive. Come ogni appassionato avrà notato – e probabilmente avrà ignorato - le taglie escludono i numeri compresi tra il 36 e il 39: quelle per adulti partono dal 40, mentre quelle da bambino si fermano al 35. Queste sono le condizioni che escludono la maggior parte delle ragazze dal target di riferimento delle release di diverse scarpe Jordan Brand, per esempio. Servirebbe un’unica, inclusiva, scala di taglie che permetta alle donne di indossare liberamente ogni modello di sneaker. E invece, i brand propongono continuamente alle consumatrici donne design esclusivi dalle tonalità tradizionalmente associate al genere femminile – qualcuno l’ha definita la trinità “rosa-blu-viola”, dal modello platform e le silhouette sfinate.
Ma ha ancora senso sottolineare la differenza di genere? La risposta a gran voce delle sneakerheads di tutto il mondo è “NO”, soprattutto se si tratta di una differenziazione a senso unico. L’estate scorsa, per esempio, il lancio delle Off-White x Air Jordan 4 è stato il caso di drop “Wmns only” che ha avuto più risonanza mediatica, anche perché, non appena l’audience maschile ha manifestato il proprio malcontento, il brand di Virgil Abloh non ci ha pensato due volte a rimangiarsi le parole “Ladies First” comparse come notifica dell’app SNKRS per annunciare la release esclusiva.
Nella sneakers industry le decisioni sono prese a un tavolino di quasi soli uomini e allo stesso tempo l’unica domanda di mercato ascoltata è prevalentemente quella maschile. Ai vertici delle aziende, la presenza femminile è ancora incredibilmente limitata e le collaborazioni con artiste, creative e designer donne rimangono una tantum eccezionale (Melody Eshani, Vashtie Kola, la più recente con Yoon Ahn di Ambush) che finisce per disperdersi tristemente fra le release di scarpe da uomo che vantano un numero di drop potenzialmente superiore.
Di conseguenza, la narrazione dell’immaginario femminile è filtrata da un’esperienza che non appartiene loro e non può riuscire a rappresentarle con giustizia. La figura della donna risulta ancora fortemente sessualizzata: questo alimenta la percezione a catena per cui, spesso, le sneakerheads e le professioniste del settore non vengono riconosciute all’altezza del mondo governato dalle leggi delle raffle.
Nel corso del 2020 la sensibilità riguardo la questione è aumentata notevolmente e la discussione è esplosa sui social. selmakacisebbagh e sallyssneakers sono solo alcune delle personalità che hanno dato visibilità inedita all’argomento, inserendosi nella discussione globale sull’empowerment femminile e la parità di genere; così come le pagine _womeninsneakers , sneakersbywomen e sneakersisterhood .
I pronostici relativi al 2021 in merito alla risposta dei brand esprimono le alte aspettative. Tutti gli occhi sono puntati su Nike, adidas, PUMA, Off-White e gli altri grandi brand di sneakers che potrebbero guidare una spedizione alla conquista di nuove soluzioni più inclusive. Intanto, la missione della community delle sneakershead di tutto il mondo continua il suo viaggio nello spazio di discussione in continua espansione.
Come un razzo la cui rampa di lancio è stato un post di ttfinlay dal testo “We don’t need women’s exclusives. We need inclusive sizing”, il discorso, amplificato dalla community delle sneakerheads in ultima fase di decollo, ha viaggiato alla velocità della luce tra social e magazine online specializzati.
Il 2020 è stato un anno di riflessione per l’industria ed è servito a riscaldare i motori, ma dalle prime settimane del nuovo anno è iniziato il countdown per il decollo di una nuova considerazione delle donne nell’universo delle sneakers, che invece risulta ancora un settore prevalentemente maschile. E proprio come il lancio di una navicella spaziale, la questione si articola in tre fasi.
L’urgenza di un re-sizing da parte dei brand ha un ruolo centrale nel dibattito sulla rappresentazione della quota femminile nel mercato delle sneakers esclusive. Come ogni appassionato avrà notato – e probabilmente avrà ignorato - le taglie escludono i numeri compresi tra il 36 e il 39: quelle per adulti partono dal 40, mentre quelle da bambino si fermano al 35. Queste sono le condizioni che escludono la maggior parte delle ragazze dal target di riferimento delle release di diverse scarpe Jordan Brand, per esempio. Servirebbe un’unica, inclusiva, scala di taglie che permetta alle donne di indossare liberamente ogni modello di sneaker. E invece, i brand propongono continuamente alle consumatrici donne design esclusivi dalle tonalità tradizionalmente associate al genere femminile – qualcuno l’ha definita la trinità “rosa-blu-viola”, dal modello platform e le silhouette sfinate.
Ma ha ancora senso sottolineare la differenza di genere? La risposta a gran voce delle sneakerheads di tutto il mondo è “NO”, soprattutto se si tratta di una differenziazione a senso unico. L’estate scorsa, per esempio, il lancio delle Off-White x Air Jordan 4 è stato il caso di drop “Wmns only” che ha avuto più risonanza mediatica, anche perché, non appena l’audience maschile ha manifestato il proprio malcontento, il brand di Virgil Abloh non ci ha pensato due volte a rimangiarsi le parole “Ladies First” comparse come notifica dell’app SNKRS per annunciare la release esclusiva.
Nella sneakers industry le decisioni sono prese a un tavolino di quasi soli uomini e allo stesso tempo l’unica domanda di mercato ascoltata è prevalentemente quella maschile. Ai vertici delle aziende, la presenza femminile è ancora incredibilmente limitata e le collaborazioni con artiste, creative e designer donne rimangono una tantum eccezionale (Melody Eshani, Vashtie Kola, la più recente con Yoon Ahn di Ambush) che finisce per disperdersi tristemente fra le release di scarpe da uomo che vantano un numero di drop potenzialmente superiore.
Di conseguenza, la narrazione dell’immaginario femminile è filtrata da un’esperienza che non appartiene loro e non può riuscire a rappresentarle con giustizia. La figura della donna risulta ancora fortemente sessualizzata: questo alimenta la percezione a catena per cui, spesso, le sneakerheads e le professioniste del settore non vengono riconosciute all’altezza del mondo governato dalle leggi delle raffle.
Nel corso del 2020 la sensibilità riguardo la questione è aumentata notevolmente e la discussione è esplosa sui social. selmakacisebbagh e sallyssneakers sono solo alcune delle personalità che hanno dato visibilità inedita all’argomento, inserendosi nella discussione globale sull’empowerment femminile e la parità di genere; così come le pagine _womeninsneakers , sneakersbywomen e sneakersisterhood .
I pronostici relativi al 2021 in merito alla risposta dei brand esprimono le alte aspettative. Tutti gli occhi sono puntati su Nike, adidas, PUMA, Off-White e gli altri grandi brand di sneakers che potrebbero guidare una spedizione alla conquista di nuove soluzioni più inclusive. Intanto, la missione della community delle sneakershead di tutto il mondo continua il suo viaggio nello spazio di discussione in continua espansione.
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