La storia dell’iconica Noé, la borsa di Louis Vuitton nata per trasportare lo champagne
ACCESSORIES
18 Dicembre 2024
Articolo di
Dario SimonettiLa storia dell’iconica Noé, la borsa di Louis Vuitton nata per trasportare lo champagne
Più di qualsiasi altro accessorio, le borse rappresentano l’incontro perfetto tra praticità, utilità e stile. Anche se oggi il ruolo di questo item ha parzialmente perso la sua componente funzionale, con la nascita di borse dalle forme più disparate e a volte difficilmente utilizzabili come portaoggetti, l’origine di molte icone del settore è spesso legata a esigenze pratiche e reali, che nel tempo hanno dato vita a dei veri e propri simboli di eleganza.
È il caso della Louis Vuitton Noé, la celebre bag della maison francese nata in seguito a una richiesta tanto semplice quanto unica: creare una borsa capace di trasportare cinque bottiglie di champagne in modo sicuro ed elegante. Grazie alla sua inconfondibile silhouette a secchiello, oggi la Noé è senza dubbio uno dei articoli più riconoscibili del brand parigino, ed è stata protagonista di un’importante rivoluzione nel concetto di functional fashion. Ma a quando risalgono le sue origini?
La storia della Noé inizia nel 1932, quando grazie al contributo di Georges Vuitton prima e di Gaston-Louis Vuitton poi, rispettivamente figlio e nipote del fondatore Louis, il marchio parigino si era costruito una prestigiosa reputazione grazie alla sua produzione di borse, oltre che di bauli. La fama del brand iniziava a riecheggiare in tutto il mondo, e non ci mise molto per arrivare alle orecchie di un noto produttore di champagne, il quale decise di rivolgersi al brand di Rue Neuve des Capucine per esprimere un’esigenza particolare.
Il produttore, il cui nome risulta sconosciuto, si presentò da Gaston-Louis Vuitton con il bisogno di trovare una borsa da regalare ai suoi clienti, che fosse in grado di trasportare in sicurezza ma con eleganza cinque bottiglie di champagne durante i viaggi oltreoceano. Fu così che il designer francese sviluppò l’idea di un accessorio a forma di sacca, dotato di una base rettangolare abbastanza stabile da sostenere quattro bottiglie in piedi, mentre la quinta sarebbe stata posizionata capovolta al centro in mezzo alle altre.
Per facilitare il trasporto e rendere al tempo stesso la borsa un accessorio di stile, poi, Gaston aggiunse una tracolla regolabile e una chiusura a coulisse con laccetto scorrevole, completando quello che sarebbe presto diventato un design iconico. La scelta del nome è invece un riferimento biblico, in quanto secondo il mito sarebbe stato proprio Noé a inventare la produzione vinicola, iniziando a coltivare un vigneto sul monte Ararat una volta terminato il Diluvio Universale.
Inizialmente realizzata in semplice cuoio marrone, a partire degli anni Sessanta la Noé iniziò a essere venduta impreziosita dalla leggendaria tela Monogram; grazie al suo look casual-chic e alla sua versatilità divenne dunque uno degli accessori preferiti da celebrities e appassionati di moda, tanto che la maison decise di riproporla in numerose varianti e reinterpretazioni. Tra queste troviamo le Petit Noé, Nano Noé e Noé BB, tutte caratterizzate da dimensioni ridotte rispetto a quella originale, e la NeoNoé, che invece si distingue per il suo design più moderno e strutturato. Inoltre, ciascuno dei diversi modelli è stato realizzato in svariate colorazioni alternative.
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