In occasione della fashion week di Parigi, Saint Laurent non ha sfilato: il direttore creativo Anthony Vaccarello ha preferito mostrare nuovamente la collezione Uomo Fall/Winter 2024 con un cortometraggio e alcuni scatti ispirati al mondo dell’arte.

La campagna, curata dal fotografo e registra britannico Glen Luchford, è un tributo alla sensualità dei corpi e alla loro artisticità, spesso sottolineata da Vaccarello nelle sue collezioni attraverso l’arte pittorica, spaziando da quella classica a quella rinascimentale. Le immagini sembrano veri e propri dipinti dove gli abiti della nuova collezione maschile, prevalentemente sartoriali, sono ritratti insieme ai corpi nudi che diventano parte dello stesso dipinto. 

I riferimenti all’arte in questa campagna sono davvero tanti e legati a epoche diverse: secondo Saint Laurent, le composizioni stilizzate, i set rigogliosi drappeggiati nei toni gioielli e un cast di personaggi diversi creano una sequenza di tableau che rende omaggio alle scene create dai maestri, da Michelangelo e Caravaggio a Édouard Manet. In una scena, per esempio, viene ricreato il dipinto “Colazione sull’erba” proprio del pittore francese, con un gruppo di modelli i cui corpi vestiti con gli abiti della collezione creano contrasto con quelli seminudi; o ancora troviamo modelli con folti capelli ricci che richiamano i tipici soggetti dei dipinti di Caravaggio.

Già nel 1999 il fotografo Mario Sorrenti scattò una campagna per YSL Rive Gauche in cui si replicavano i dipinti di Manet, Caravaggio e altri artisti, con Kate Moss protagonista. Il nudo e l’arte sono costanti che caratterizzano da sempre infatti la storia di YSL: negli anni Settanta, Yves stesso si fece ritrarre nudo per promuovere il nuovo eau da toilette, mentre nel 2002 la campagna della fragranza Saint Laurent M7 fu addirittura censurata poiché il modello Samuel De Cubber non indossava né veli a coprire il corpo né intimo. 

Il legame tra Anthony Vaccarello è il mondo dell’arte è profondo e ampio, poiché passa per tutte le sue forme: da quella pittorica a quella musicale, arrivando anche a quella cinematografica. Proprio per questa ragione nella nuova campagna ci sono diversi riferimenti anche ai registi del XX secolo come Luchino Visconti e Pier Paolo Pasolini, spesso vittime di censura e impossibilitati a esprimere le loro visioni e ideologie.