Fashion&Food: i locali della moda a Milano
STYLE
8 Marzo 2024
Articolo di
Camilla BordoniFashion&Food: i locali della moda a Milano
Chiariamo subito che il legame tra moda e cibo è molto più profondo di una borsa della spesa portata in passerella. Fashion&Food non hanno solo in comune l’iniziale, ma sono uniti da quella parte di lifestyle cittadino che ha influenzato le abitudini quotidiane dei designer e che ha, in un modo o nell’altro, anche decretato quali fossero gli ambienti da frequentare se l’intento era provare a far parte dell’esclusivo circolo del fashion system.
Milano, nemmeno a dirlo, vanta una sorta di allure mitologico in tal senso, costruita sapientemente nel tempo, di anno in anno, di fashion week in fashion week. Così i luoghi cult della “moda che vive” si sono auto-affermati grazie a una brioche mangiata il sabato mattina da uno stilista, con un drink di un creativo consumato con calma al proprio posto riservato, tramite un post di una celeb mentre assaporava un dolce o una pizza che si “autorigenerava”.
Ogni città ha i suoi specifici ritrovi glamour, ma nel capoluogo lombardo questi posti assumono un livello di narrazione trasversale permeata da quella “milanesità” romantica e radical chic da cui tutti almeno una volta siamo rimasti affascinati, anche se l’aperitivo non sarà mai all you can eat per la maggior parte dei casi.
Locali statement della moda
Chi capita a Milano per un weekend sicuramente li avrà salvati nelle note e chi invece a Milano ci abita li conosce punto e basta. Il Bar Quadronno e il Bar Basso sono due vere istituzioni dove passato e presente si incontrano formando una bolla fuori dal tempo, uno spazio che lascia al di là delle entrate persino i prezzi proibitivi della città. Qui nessuna allure patinata o eccessivamente tirata a lucido, ma quell’atmosfera vera da lusso demodé che porta i fuorisede ad andarci non appena finiscono di svuotare gli scatoloni, i turisti a visitarlo dalle cinque del pomeriggio in poi, i designer a ritagliarsi un momento di relax alla sera.
«La prima paninoteca di Milano dal 1964». Questo si legge sul profilo Ig del Bar Quadronno, un dei locali meneghini che alla moda è sempre piaciuto. Si vuole per i suoi panini fumanti ripieni, si vuole per l’intimità creata dai tavolini ravvicinati tra loro o dalla boiserie in legno che in un certo senso riesce ad ovattare il caos cittadino. Tra verità, leggende e panini al prosciutto di scimmia (è camoscio in realtà, ndr), è indubbio che la notorietà del bar abbia resistito al passaggio gestionale, mantenendo intatte quelle caratteristiche peculiari che hanno portato nella rosa dei suoi clienti affezionati niente meno che Miuccia Prada. C’è poi chi il locale lo ama a tal punto da dedicargli una borsa. Sì, chi su Instagram segue il direttore creativo di Bottega Veneta, Matthieu Blazy, sa benissimo della sua passione per il suddetto bar, quindi di certo non si sarà stupito alla notizia della bag tributo.
Lo si chiama BB o fedelmente usando il nome intero, ma la prima cosa che salta in mente è la sua insegna rossa fiammante. Il Bar Basso non lo trovi sui social se non in qualche foto scattata dai clienti, soprattutto da quelli meno fortunati ammassati tra l’entrata, il castigato dehor e la strada antistante. Il rischio però vale sempre il prezzo di un negroni sbagliato e l’opportunità di incontrare qualche volto noto del fashion system. Durante le fashion week e le design week è una tappa fissa, ma invero lo è tutti i giorni dell’anno. D’altra parte a frequentarlo pare siano stati anche personalità come Maurizio Gucci, Virgil Abloh e Alessandro Michele. Insomma, la moda è sempre stata di casa.
Ieri, oggi e domani. Il gusto della moda per i locali
Al di là dei bar o dei ristoranti firmati a tutti gli effetti dai designer più in della moda, ci sono altri locali rientrati nella cultura pop meneghina che grazie a collaborazioni o frequentazioni con lo starlet fashion si sono aggiudicati quell’aura magica e diversamente indossabile agognata da chi vuole viversi la città e dimostrare agli amici che a Milano di “imbruttito” è rimasto ben poco.
Dalla colazione da Marchesi ai dolci della Pasticceria Sissi amati da Miuccia Prada, che al suo Bar Luce (progettato da Wes Anderson) ha accolto ospiti del calibro di Chris Martin e famiglia; si può fare un passo da Gattullo che di moda, oltre che di brioche, ne sa qualcosa grazie a una partnership con MSGM. Come il brand guidato da Massimo Giorgietti, a seguire l’esempio del format-colab sono stati La doubleJ con la pasticceria Cucchi o The Attico con Sant Ambroeus per il lancio di una capsule collection.
Ed è proprio con le due it-girls creative Gilda Ambrosio e Giorgia Tordini che in realtà il mood “sciura” della Milano bene viene registrato anche in un altro locale simbolo della moda. Come loro stesse hanno dichiarato alla stampa, per una cena con gli amici Giacomo Bistrot, in via Pasquale Sottocorno, è sempre una buona scelta. Come per il fashion system pare lo sia bazzicare alla Langosteria Bistrot (galeotta fu la cena di Rihanna e A$AP Rocky a febbraio 2023). Oppure da Penelope a casa, dove se si è fortunati si possono incontrare la modella Bianca Balti insieme ad Alessandra Ambrosio.
«Quali sono i locali frequentati dagli stilisti di moda?». Oggi non si può semplicemente googlare questa domanda perché il passaparola viene filtrato dalla privacy. I presidi della Milano griffata o si scoprono un po’ a caso, lasciandosi trascinare nel flusso costante della circonvallazione, o si scovano indagando sui social.
Ecco che scrollando post capita che a un certo punto ci si chieda: «Che ci fa Emily Ratajkowski a Le specialità?». Semplice, si gusta un dolce. In uno scatto figuri Mahmood al bar Picchio da Paolo. In un video compaia Hunter Schafer mangiare piatti italianissimi. Perché «pasta is the best» ma se della Trattoria Madonnina è meglio. Quindi «cheers to that», cit.
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