Rolex è una delle maison più prestigiose nell’ambito dell’alta orologeria, tanto da portare i propri timepiece ad essere i più apprezzati e desiderati sul mercato, e allo stesso tempo questo grande successo ha fatto sì che la stessa casa svizzera dovesse correre ai ripari per far fronte all’immensa richiesta di mercato, aprendo, ad esempio, nuove sedi produttive.

Proprio l’enorme domanda del mercato, infatti, ha portato i rivenditori autorizzati ad avere sempre meno modelli disponibili, sempre più spesso solo su ordinazione, o per i clienti più facoltosi, dopo estenuanti mesi d’attesa. Così, la maison, negli anni, ha provato a tenere ben salda la reputazione di orologi di lusso, quindi a tiratura estremamente limitata, cercando d’altra parte di contrastare il resell dei propri timepiece.

Per far ciò, stando a quanto dichiarato dall’agenzia antitrust francese (Autorite de la Concurrence), come riportato da Bloomberg e Milano Finanza, Rolex avrebbe commesso un illecito, che dovrà pagare con una multa di 91,6 milioni di euro. L’errore risiederebbe nel fatto che la casa svizzera in Francia avrebbe vietato per circa un decennio, ai propri retailer e concessionari autorizzati, di vendere online i segnatempo in questione, per cercare di arginare il fenomeno di rivendita e di contraffazione.

L’Antitrust non ha voluto sentir ragioni, e anzi ha ribadito come questo divieto rappresenti un abuso vero e proprio, poiché la vendita online rappresenta un canale di marketing significativo che va ad impattare sia sui consumatori che sui rivenditori.

L’accusa è stata rivolta a Rolex Holding SA, Rolex SA e la Fondazione Hans Wilsdorf. Al momento Rolex ha deciso di non commentare la questione.