Shopping online vs shopping fisico: Chi vincerà la sfida del 2020?
STYLE
5 Luglio 2020
Articolo di
Simone Dal Passo CarabelliShopping online vs shopping fisico: Chi vincerà la sfida del 2020?
Il difficile periodo di lockdown da poco allentatosi sembra aver modificato in maniera integrale le abitudini di una grandissima fetta di popolazione a livello nazionale che, in attesa di poter finalmente considerare la tanto temuta minaccia virale definitivamente sconfitta con la scoperta e la commercializzazione su scala globale di un efficace vaccino, ha preferito riadattare le proprie abitudini sulla base di un sempre costante distanziamento sociale: pratica che però finisce inevitabilmente per ostacolare lo sviluppo di alcuni settori, con particolare riguardo nei confronti di quelle nicchie di mercato che richiedono un contatto diretto ed immediato con la clientela, tra cui proprio il settore moda.
Quello che si configura come un temporaneo addio agli sfrenati pomeriggi dedicati alla ricerca di estemporanei ed ispiranti capi d'abbigliamento non è altro che una permutazione che vede emergere sempre più il ruolo dello shopping online, accessibile a tutti in qualsiasi momento della giornata.
Se, da una parte, è pur vero che l'esperienza d'acquisto in rete porta con se un enorme bacino di vantaggi, tra i quali risaltano in particolar modo la comodità della propria abitazione, la libertà da vincoli di orario di apertura e di chiusura, la mancanza di pressione da parte del personale di vendita per i soggetti più indecisi, e la sostenibilità ambientale perseguita attraverso il mancato utilizzo di automobili o qualsiasi altro mezzo di trasporto inquinante, è altrettanto vero che non si può relegare al solo "Cart Checkout" un fenomeno sociale storico come quello dello scambio.
Proprio in questi mesi infatti l'essere umano a livello sistemico ha avuto modo di provare sulla propria pelle la definizione aristotelica di "animale sociale", sulla base della quale affonda le proprie radici anche l'origine stessa del concetto di scambio: possiamo davvero sopravvivere soltanto grazie alla mediazione di vendite telematiche?
La risposta appare in questo momento più ovvia che mai: il recarsi presso il punto vendita, intrattenere una conversazione con l'assistente del negozio in questione, provare sulla propria pelle una molteplicità di abiti differenti, sottoporre la mente ad una serie sconfinata di stimoli cromatici e geometrici, concludere il pagamento vis-à-vis ed esporsi alla luce del sole ed al calore umano semplicemente nel percorso casa-punto vendita è una vera e propria esperienza che non potrà mai vedersi sostituita da una full-immersion di shopping online.
Quello che si configura come un temporaneo addio agli sfrenati pomeriggi dedicati alla ricerca di estemporanei ed ispiranti capi d'abbigliamento non è altro che una permutazione che vede emergere sempre più il ruolo dello shopping online, accessibile a tutti in qualsiasi momento della giornata.
Se, da una parte, è pur vero che l'esperienza d'acquisto in rete porta con se un enorme bacino di vantaggi, tra i quali risaltano in particolar modo la comodità della propria abitazione, la libertà da vincoli di orario di apertura e di chiusura, la mancanza di pressione da parte del personale di vendita per i soggetti più indecisi, e la sostenibilità ambientale perseguita attraverso il mancato utilizzo di automobili o qualsiasi altro mezzo di trasporto inquinante, è altrettanto vero che non si può relegare al solo "Cart Checkout" un fenomeno sociale storico come quello dello scambio.
Proprio in questi mesi infatti l'essere umano a livello sistemico ha avuto modo di provare sulla propria pelle la definizione aristotelica di "animale sociale", sulla base della quale affonda le proprie radici anche l'origine stessa del concetto di scambio: possiamo davvero sopravvivere soltanto grazie alla mediazione di vendite telematiche?
La risposta appare in questo momento più ovvia che mai: il recarsi presso il punto vendita, intrattenere una conversazione con l'assistente del negozio in questione, provare sulla propria pelle una molteplicità di abiti differenti, sottoporre la mente ad una serie sconfinata di stimoli cromatici e geometrici, concludere il pagamento vis-à-vis ed esporsi alla luce del sole ed al calore umano semplicemente nel percorso casa-punto vendita è una vera e propria esperienza che non potrà mai vedersi sostituita da una full-immersion di shopping online.
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