La Guida Michelin è da decenni il punto di riferimento più autorevole quando si tratta di giudicare la qualità di un ristorante, e grazie alla sua ormai rodata metodologia basata sull’assegnazione delle famigerate Stelle, è in grado di spiccare tra le tante recensioni che i clienti lasciano quotidianamente, fungendo da vero e proprio metro di paragone.

Ebbene, a partire dal 2024 i locali di ristorazione non saranno i soli ad avere la possibilità di ricevere un prestigioso riconoscimento apposito da parte del gruppo: la Guida Michelin ha infatti deciso di ripensare il proprio sistema di valutazione per adattarlo agli hotel, che verranno consigliati tramite il conferimento di una o più Chiavi Michelin.

Al termine di un lavoro durato ben 4 anni, come spiegato sul sito web, il team della Guida inizierà a “consigliare – in maniera autonoma e indipendente – quelle strutture che sono vere e proprie destinazioni”, partendo dalla vasta selezione di oltre 5 mila hotel in 120 paesi presente nel database del sito americano Tablet Hotel, acquistato dall’azienda di Clermont-Ferrand nel 2018.

L’assegnazione delle Chiavi Michelin farà riferimento a cinque criteri: contributo dell’albergo all’esperienza locale, eccellenza nell’architettura e nel design degli interni, qualità e coerenza del servizio, originalità e infine coerenza tra qualità dell’esperienza e prezzo pagato.

La Guida, che verrà aggiornata annualmente sul sito e sull’applicazione ufficiale, potrà contare sulla sua ormai affidabile rete di ispettori “indipendenti e professionali”, che lavorando in maniera anonima, conferiranno il riconoscimento agli hotel giudicati idonei al termine di uno o più soggiorni.

La Chiave Michelin è un’indicazione chiara e affidabile per i viaggiatori. Proprio come le Stelle Michelin distinguono i ristoranti che sono all’apice della loro arte, la chiave riconosce l’eccezionalità di questi alberghi in tutto il mondo

Gwendal Poullennec Direttore Internazionale delle Guide Michelin