Con l’avvicinarsi dell’ultimo trimestre del 2023, l’agenzia di consulenza e valutazione d’impresa Brand Finance ha pubblicato il suo consueto report annuale, denominato Apparel 50 2023, con l’obbiettivo di svelare quali sono i marchi di abbigliamento di maggior valore al mondo e di analizzare le cause che negli ultimi mesi hanno portato la crescita di alcuni nomi e il declino di altri.

Ciò che evidenziano le indagini dell’agenzia britannica è soprattutto il crescente interesse da parte della popolazione nei confronti della sostenibilità, portando i giganti del fast fashion, primi su tutti Zara ed H&M, a subire maggiormente il contraccolpo: il marchio spagnolo e quello svedese hanno infatti riportato un calo nel proprio valore rispettivamente del 15% e del 26%.

Concentrandoci invece sulle prime cinque posizioni della speciale classifica, possiamo notare come quest’ultima veda in testa ancora una volta il nome di Nike, forte di una valutazione di 31,3 miliardi di dollari e in vetta per il nono anno consecutivo, nonostante un calo del 6% rispetto al 2022. Il brand di Beaverton ha riportato un Valore di Sostenibilità Percepito (Sustainability Perceptions Value, SPV) di 2,3 miliardi di dollari, il più alto tra tutti, e ha consolidato la sua posizione ai vertici del settore dell’abbigliamento grazie soprattutto alla sua costante capacità di innovazione e alle molteplici partnership con atleti di caratura mondiale.

A completare il podio, dietro a Nike troviamo due colossi del lusso: valutato 26,3 miliardi di dollari, Louis Vuitton rimane stabile in seconda posizione e registra una crescita del 12,4% rispetto allo scorso anno, forte anche dell’arrivo di un direttore creativo rinomato come Pharrell, mentre Chanel guadagna una posizione e si aggiudica la medaglia di bronzo, con una valutazione di 19,4 miliardi e una crescita del 26,7%.

Scende invece al quarto posto Gucci, valutato 17,8 miliardi di dollari e in calo dell’1,69%, con adidas che chiude la Top Five e si conferma in quinta posizione, grazie a una crescita del 7,5% rispetto al 2022 e una conseguente valutazione di 15,7 miliardi di dollari.

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