Da UNIQLO a Moet & Chandon: Tutti gli sponsor di Re Roger
LIFESTYLE
29 Maggio 2020
Articolo di
RedazioneDa UNIQLO a Moet & Chandon: Tutti gli sponsor di Re Roger
"Il genio non è riproducibile, l’ispirazione però è contagiosa e multiforme e anche soltanto vedere da vicino la forza e l’aggressività, rese vulnerabili dalla bellezza, significa sentirsi ispirati e, in qualche modo, riconciliati".
Così David Foster Wallace sintetizzava ogni possibile metafisica costruibile intorno a Roger Federer, artista della racchetta capace di lasciare pennellate indelebili nella memoria di chi, in oltre vent’anni di carriera dello svizzero, lo ha potuto guardare e ammirare.
Il suo però è davvero un genio multiforme, adattivo e capace di reinventarsi se si considera che Federer, a 39 anni da compiere, ancora difende i suoi record in campo e al di fuori: lo svizzero infatti non è solo il tennista ad aver vinto più Slam nella storia del tennis (20, 8 dei quali sulla più che prestigiosa erba londinese di Wimbledon) ma è anche lo sportivo più pagato dagli sponsor (dati Forbes del 2018/2019).
Re Roger infatti guadagna 74 milioni l’anno, staccando un altro King, Lebron James, che con i suoi 52 milioni annui si piazza secondo nella classifica degli sportivi con le partnership più ricche.
A determinare il primato in classifica ha sicuramente contribuito il contratto con la casa di abbigliamento sportivo giapponese UNIQLO che offre a Federer 300 milioni in 10 anni, un contratto che firmato appunto nel 2018 è destinato a durare anche quando lo svizzero avrà appeso la racchetta al chiodo, simbolo di come le aziende guardano oltre la dimensione sportiva di Federer, riconoscendogli meriti e capacità che trascendono lo sport e inersicono più che altro un modus vivendi et operandi che lo ha da sempre caratterizzato.
Il suo essere artista prima che sportivo, la sua eleganza silenziosa, la sensazione di potersi adattare ad ogni contesto e situazione, il rifiuto di essere catalogato nello stereotipo dell’atleta che sa solo essere tale. Un’esistenza cangiante, in costante mutamento, esattamente come il suo stile di gioco, costretto ad adattarsi agli acciacchi di un corpo che sente sempre più il peso degli anni, a differenza di un anima che invece sfugge alle regole del tempo e che si mantiene comunque pura e trasparente, capace di ispirare fiducia negli occhi di chi guarda.
Questo ha portato tante aziende a volersi affiliare al marchio Federer: da Nike a UNIQLO, da Barilla a Jura, da Mercedes a NetJets, passando anche per Moet&Chandon, azienda con la quale Federer ha dichiarato di condividere gli ideali di eleganza, raffinatezza e costante tendenza alla perfezione.
Senza dimenticare la collaborazione più longeva: Wilson, legata a Roger da un contratto a vita firmato nel 2006, o quelle legate alla sua terra natia: Credit Swisse, Lindt, Rolex e infine On, marca di sneakers svizzera che sembra ora destinata a produrre le nuove scarpe da gioco del campione.
La speranza è che lo svizzero continui ancora per molto tempo a darci, dentro e fuori dal campo, nuove ragioni per inchinarci a lui: mai nessuno come te, Re Roger.
Così David Foster Wallace sintetizzava ogni possibile metafisica costruibile intorno a Roger Federer, artista della racchetta capace di lasciare pennellate indelebili nella memoria di chi, in oltre vent’anni di carriera dello svizzero, lo ha potuto guardare e ammirare.
Il suo però è davvero un genio multiforme, adattivo e capace di reinventarsi se si considera che Federer, a 39 anni da compiere, ancora difende i suoi record in campo e al di fuori: lo svizzero infatti non è solo il tennista ad aver vinto più Slam nella storia del tennis (20, 8 dei quali sulla più che prestigiosa erba londinese di Wimbledon) ma è anche lo sportivo più pagato dagli sponsor (dati Forbes del 2018/2019).
Re Roger infatti guadagna 74 milioni l’anno, staccando un altro King, Lebron James, che con i suoi 52 milioni annui si piazza secondo nella classifica degli sportivi con le partnership più ricche.
A determinare il primato in classifica ha sicuramente contribuito il contratto con la casa di abbigliamento sportivo giapponese UNIQLO che offre a Federer 300 milioni in 10 anni, un contratto che firmato appunto nel 2018 è destinato a durare anche quando lo svizzero avrà appeso la racchetta al chiodo, simbolo di come le aziende guardano oltre la dimensione sportiva di Federer, riconoscendogli meriti e capacità che trascendono lo sport e inersicono più che altro un modus vivendi et operandi che lo ha da sempre caratterizzato.
Il suo essere artista prima che sportivo, la sua eleganza silenziosa, la sensazione di potersi adattare ad ogni contesto e situazione, il rifiuto di essere catalogato nello stereotipo dell’atleta che sa solo essere tale. Un’esistenza cangiante, in costante mutamento, esattamente come il suo stile di gioco, costretto ad adattarsi agli acciacchi di un corpo che sente sempre più il peso degli anni, a differenza di un anima che invece sfugge alle regole del tempo e che si mantiene comunque pura e trasparente, capace di ispirare fiducia negli occhi di chi guarda.
Questo ha portato tante aziende a volersi affiliare al marchio Federer: da Nike a UNIQLO, da Barilla a Jura, da Mercedes a NetJets, passando anche per Moet&Chandon, azienda con la quale Federer ha dichiarato di condividere gli ideali di eleganza, raffinatezza e costante tendenza alla perfezione.
Senza dimenticare la collaborazione più longeva: Wilson, legata a Roger da un contratto a vita firmato nel 2006, o quelle legate alla sua terra natia: Credit Swisse, Lindt, Rolex e infine On, marca di sneakers svizzera che sembra ora destinata a produrre le nuove scarpe da gioco del campione.
La speranza è che lo svizzero continui ancora per molto tempo a darci, dentro e fuori dal campo, nuove ragioni per inchinarci a lui: mai nessuno come te, Re Roger.
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