Alcuni beni sono in grado di mantenere un elevatissimo valore di stallo anche a scapito di travolgenti momenti di crisi derivanti dallo scoppio di guerre o epidemie, come sta accadendo nel corso di questa prima frazione di 2020. Tra i più diffusi "beni rifugio" non possono non essere menzionati gli orologi di lusso che, conservando un elevatissimo valore intrinseco per via dei materiali preziosi utilizzati per la fabbricazione, manifestano una grado di resilienza davvero formidabile.



Esiste un particolare produttore di orologi con sede a Ginevra capace di vendere, in normali condizioni di equilibrio di mercato, circa 800.000 prodotti finiti l'anno. Se contiamo che il price range degli orologi Rolex varia da un minimo di 5.000$ (Oyster Perpetual) fino ad un massimo di svariate decine di migliaia di dollari per le più sofisticate versioni di Daytona si può facilmente arrivare a comprendere che i volumi di incassi mossi dall'azienda svizzera sono davvero tra i più considerevoli in circolazione.

Oltre all'apparato puramente industriale e finalizzato alla vendita su larga scala, esiste una branca di collezionismo Rolex i cui capolavori riescono a raggiungere cifre da capogiro. È proprio questo il caso del famosissimo Rolex "Paul Newman" Cosmograph Daytona, ossia quello che può essere definito come il "Rolex più costoso della storia".



L'orologio, appartenente proprio all'attore e regista statunitense, era stato regalato a Mr. Newman dalla moglie Joanne Woodward in seguito al sorgere di alcune fondate preoccupazioni sull'imprudenza maturata nel coniuge. La passione per le corse automobilistiche si innestò nella mente di Newman in seguito alle riprese di "Indianapolis pista infernale": per ricordagli l'importanza della salvaguardia della propria salute infatti, la moglie fece incidere sul retro del quadrante l'iconica quote "DRIVE CAREFULLY ME".



Il capolavoro di ingegneria e di cultura cinematografico-automobilistica è stato battuto all'asta nell'autunno del 2017 per la cifra di 17.8 milioni di dollari.