FOOTWEAR
19 Aprile 2020
Articolo di
string(26) "Simone Dal Passo Carabelli"Simone Dal Passo Carabelli
Stockx e Nike stanno davvero progettando una campagna anti-resell?
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19 Aprile 2020
Articolo di
Simone Dal Passo CarabelliStockx e Nike stanno davvero progettando una campagna anti-resell?
Quello del backdoor è sempre stato uno dei fenomeni streetwear più criticati e discussi da molteplici appassionati che, non riuscendo molto spesso ad accaparrarsi i modelli più desiderati per via di una domanda smisuratamente superiore all'offerta, finiscono spesso per colpevolizzare il procedimento in questione.
Prima di definire meglio l'iniziativa sollevata dai due colossi più affermati all'interno del mercato attuale, è bene specificare che la pratica del backdoor, ossia quella di riservare le limitatissime sneaker disponibili in stock presso un punto fisico per la vendita ad una specifica clientela che nella gran parte dei casi si suppone arrivi a pagare cifre superiori al prezzo retail ma inferiori al prezzo resell corrente, è un sotterfugio che riguarda soltanto determinate realtà e non dipende da scelte di politica aziendale globali, pertanto non merita di essere generalizzato.
Per fronteggiare tutti quei negozi che venderebbero le proprie paia assegnate direttamente su piattaforme di mercato secondario, il marketplace streetwear n°1 al mondo Stockx e Nike starebbero ipoteticamente lavorando congiuntamente alla creazione di uno specifico codice prodotto per tracciare il percorso della sneaker dal momento dell'assegnazione da parte del brand statunitense.
Così facendo, Stockx sarebbe in grado di tracciare tutti i passaggi di proprietà dell'item in questione bloccando a priori quelli che non rispettano le normali prerogative di vendita.
Per il momento, la notizia sembra ancora essere una voce di corridoio, pertanto vanno prese tutte le precauzioni del caso per evitare qualsiasi tipo di allarme in questi termini.
Prima di definire meglio l'iniziativa sollevata dai due colossi più affermati all'interno del mercato attuale, è bene specificare che la pratica del backdoor, ossia quella di riservare le limitatissime sneaker disponibili in stock presso un punto fisico per la vendita ad una specifica clientela che nella gran parte dei casi si suppone arrivi a pagare cifre superiori al prezzo retail ma inferiori al prezzo resell corrente, è un sotterfugio che riguarda soltanto determinate realtà e non dipende da scelte di politica aziendale globali, pertanto non merita di essere generalizzato.
Per fronteggiare tutti quei negozi che venderebbero le proprie paia assegnate direttamente su piattaforme di mercato secondario, il marketplace streetwear n°1 al mondo Stockx e Nike starebbero ipoteticamente lavorando congiuntamente alla creazione di uno specifico codice prodotto per tracciare il percorso della sneaker dal momento dell'assegnazione da parte del brand statunitense.
Così facendo, Stockx sarebbe in grado di tracciare tutti i passaggi di proprietà dell'item in questione bloccando a priori quelli che non rispettano le normali prerogative di vendita.
Per il momento, la notizia sembra ancora essere una voce di corridoio, pertanto vanno prese tutte le precauzioni del caso per evitare qualsiasi tipo di allarme in questi termini.
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