Jordan Brand vs Qiaodan Sports: La battaglia legale tra i due brand giunge finalmente al termine
STYLE
14 Aprile 2020
Articolo di
Aldo AbronzinoJordan Brand vs Qiaodan Sports: La battaglia legale tra i due brand giunge finalmente al termine
Nella maggior parte dei casi, dietro al successo di un’azienda si celano duro lavoro e tante battaglie sul campo, una serie di ostacoli che inevitabilmente si frappongono nel tragitto verso la realizzazione del proprio obiettivo.
Ebbene, se negli ultimi anni il dibattito tra Supreme e il suo omologo made in Barletta ha avuto un riscontro mediatico incredibile, finendo anche sul tavolo di un giudice, probabilmente non tutti saprete che ormai da quasi 10 anni Nike stia combattendo colpo su colpo contro un brand cinese sospettosamente molto simile.
Si tratta di Qiaodan Sports, un marchio tristemente noto a tutti gli appassionati del settore per essere riuscito negli ultimi anni a copiare spudoratamente le idee di Nike e adidas, riscuotendo un discreto successo nel mercato asiatico.
Mettendo infatti a confronto il logo di questa azienda e quello di Jordan Brand, la somiglianza appare davvero chiara, siccome entrambi ritraggono un cestista in procinto di schiacciare a canestro. La cosa ancora più stupefacente è che il fermo immagine adottato da Qiaodan Sports per il suo logo raffigurerebbe lo stesso Micheal Jordan, impegnato in una sfida contro gli Orlando Magic.
Perfino la parola “Qiaodan”, tradotta in mandrino, significa “Jordan”, e viene scritta con la sigla “喬丹”. La disputa tra i due brand nasce proprio nel momento in cui l’azienda cinese ha registrato con il trademark il suo nome, impedendo quindi a Jordan Brand di poter legittimare l’appartenenza dei suoi prodotti nel mercato asiatico.
La battaglia legale è andata dunque avanti per moltissimi anni, fino a qualche giorno fa. Dopo ben due sentenze a favore di Qiaodan Sports, il giudice ha finalmente deliberato la sua decisione finale: non solo Nike sarà libero di proteggere il proprio nome in Cina, ma potrà estendere questo diritto a livello internazionale, a tutela della proprietà intellettuale del marchio.
Nonostante questa vicenda sia giunta al termine con un bel lieto fine, moltissime sono ancora le situazioni in sospeso a causa di frodi e contraffazioni. Ci auguriamo che questa triste realtà possa venire estirpata una volta per tutte, a salvaguardia della passione genuina che unisce milioni di appassionati in giro per il mondo.
Ebbene, se negli ultimi anni il dibattito tra Supreme e il suo omologo made in Barletta ha avuto un riscontro mediatico incredibile, finendo anche sul tavolo di un giudice, probabilmente non tutti saprete che ormai da quasi 10 anni Nike stia combattendo colpo su colpo contro un brand cinese sospettosamente molto simile.
Si tratta di Qiaodan Sports, un marchio tristemente noto a tutti gli appassionati del settore per essere riuscito negli ultimi anni a copiare spudoratamente le idee di Nike e adidas, riscuotendo un discreto successo nel mercato asiatico.
Mettendo infatti a confronto il logo di questa azienda e quello di Jordan Brand, la somiglianza appare davvero chiara, siccome entrambi ritraggono un cestista in procinto di schiacciare a canestro. La cosa ancora più stupefacente è che il fermo immagine adottato da Qiaodan Sports per il suo logo raffigurerebbe lo stesso Micheal Jordan, impegnato in una sfida contro gli Orlando Magic.
Perfino la parola “Qiaodan”, tradotta in mandrino, significa “Jordan”, e viene scritta con la sigla “喬丹”. La disputa tra i due brand nasce proprio nel momento in cui l’azienda cinese ha registrato con il trademark il suo nome, impedendo quindi a Jordan Brand di poter legittimare l’appartenenza dei suoi prodotti nel mercato asiatico.
La battaglia legale è andata dunque avanti per moltissimi anni, fino a qualche giorno fa. Dopo ben due sentenze a favore di Qiaodan Sports, il giudice ha finalmente deliberato la sua decisione finale: non solo Nike sarà libero di proteggere il proprio nome in Cina, ma potrà estendere questo diritto a livello internazionale, a tutela della proprietà intellettuale del marchio.
Nonostante questa vicenda sia giunta al termine con un bel lieto fine, moltissime sono ancora le situazioni in sospeso a causa di frodi e contraffazioni. Ci auguriamo che questa triste realtà possa venire estirpata una volta per tutte, a salvaguardia della passione genuina che unisce milioni di appassionati in giro per il mondo.
advertising
advertising