Louis Vuitton e le 5 curiosità che non conoscevi
STYLE
5 Aprile 2020
Articolo di
Simone Dal Passo CarabelliLouis Vuitton e le 5 curiosità che non conoscevi
Esclusività, affidabilità, ricercatezza e prestigio sono le 4 fondamentali caratteristiche che da più di 150 anni ispirano l'attività di una delle più note e redditizie maisons d'alta moda in grado di dettare tutt'ora i principi guida del mondo haute couture: stiamo nella fattispecie parlando di Louis Vuitton, l'azienda manifatturiera specializzata dapprima nella produzione di pelletteria commerciale di prima qualità e, successivamente, anche nella progettazione e realizzazione di vere e proprie linee d'abbigliamento adatte a competere con le "big" del fashion parigino.
Nonostante il marchio sia oramai globalmente riconosciuto presso una vastissima porzione di popolazione globale, l'informazione in merito alla storia ed agli aneddoti più interessanti che hanno caratterizzato il percorso formativo del brand viene molto spesso trascurata, lasciando spazio soltanto al puro tratto estetico.
A tal proposito, il team di SOLDOUTSERVICE ha individuato per voi le 5 curiosità più interessanti legate all'evoluzione dell'universo Louis Vuitton, che hanno contribuito a determinarne l'attuale grado di popolarità e a tesserne le fibre portanti della propria secolare eredità creativa.
Il primissimo direttore creativo della centenaria storia della maison si fa risalire all'annata 1997, periodo in cui il CDA della società da poco meno di 10 anni acquistata dalla holding LVMH incaricò il leggendario Marc Jacobs di realizzare la apparel collection di debutto sotto la firma Louis Vuitton. Jacobs si rivelerà poi il più longevo direttore creativo di casa LV, decadendo dal proprio incarico soltanto nel 2013 con la sostituzione, dopo ben 16 anni di operato, da parte di Nicholas Ghesquière.
Il primordiale laboratorio artigianale inaugurato nel 1859 per avviare l'attività d'impresa che fino ad allora era rimasta soltanto un sogno immateriale all'interno dei piani futuri di Louis Vuitton (fondatore) è tutt'ora utilizzata per produrre alcuni importantissimi pezzi di pelletteria marchiati LV, oltre ad essere spesso allestita sotto forma di art exhibition incentrata sulla celebrazione delle più segnanti glorie produttive del marchio.
Fu soltanto il filgio di Louis, George a sviluppare nel 1886 le eccellenti serrature dei bauli che permisero di elevare esponenzialmente lo standard qualitativo della valigeria prodotta. L'astuto erede fu talmente estasiato dalle potenzialità tecniche della nuova tecnologia elaborata che finì per lanciare una sfida all'illusionista Houdini in merito all'esercizio delle proprie incredibili doti accompagnato dall'ausilio di un baule Louis Vuitton di nuova produzione: la provocazione, non trovando la risposta del mago, si rivelò un determinante successo-rigetto.
Tra le imprese che più si stanno adoperando per mettere in moto un sempre più necessario meccanismo di produzione eco-sostentibile rientra in particolar modo anche la maison francese. Il 60% degli scarti produttivi provenienti dalla realizzazione dei beni di pelletteria vengono infatti riutilizzati in successivi processi produttivi per la creazione di pavimentazioni.
Precedendo di numerosi anni la trovata ben più popolare ideata dal team creativo di Supreme NewYork, nel 2009 la maison decise di celebrare il 150esimo annversario dalla data di fondazione rilasciando un'esclusiva versione di monogram Teddy-Bear. Rilasciato in solamente 500 esemplari al prezzo unitario di vendita di ben 9.000$, il prezioso peluche ha raggiunto picchi di rivendita riconducibili a cifre superiori ai 180.000$.
Nonostante il marchio sia oramai globalmente riconosciuto presso una vastissima porzione di popolazione globale, l'informazione in merito alla storia ed agli aneddoti più interessanti che hanno caratterizzato il percorso formativo del brand viene molto spesso trascurata, lasciando spazio soltanto al puro tratto estetico.
A tal proposito, il team di SOLDOUTSERVICE ha individuato per voi le 5 curiosità più interessanti legate all'evoluzione dell'universo Louis Vuitton, che hanno contribuito a determinarne l'attuale grado di popolarità e a tesserne le fibre portanti della propria secolare eredità creativa.
1. Direttore creativo? Aspettiamo ancora un po'.
Il primissimo direttore creativo della centenaria storia della maison si fa risalire all'annata 1997, periodo in cui il CDA della società da poco meno di 10 anni acquistata dalla holding LVMH incaricò il leggendario Marc Jacobs di realizzare la apparel collection di debutto sotto la firma Louis Vuitton. Jacobs si rivelerà poi il più longevo direttore creativo di casa LV, decadendo dal proprio incarico soltanto nel 2013 con la sostituzione, dopo ben 16 anni di operato, da parte di Nicholas Ghesquière.
2. Asnières: Oggi come un tempo
Il primordiale laboratorio artigianale inaugurato nel 1859 per avviare l'attività d'impresa che fino ad allora era rimasta soltanto un sogno immateriale all'interno dei piani futuri di Louis Vuitton (fondatore) è tutt'ora utilizzata per produrre alcuni importantissimi pezzi di pelletteria marchiati LV, oltre ad essere spesso allestita sotto forma di art exhibition incentrata sulla celebrazione delle più segnanti glorie produttive del marchio.
3. A prova di magia
Fu soltanto il filgio di Louis, George a sviluppare nel 1886 le eccellenti serrature dei bauli che permisero di elevare esponenzialmente lo standard qualitativo della valigeria prodotta. L'astuto erede fu talmente estasiato dalle potenzialità tecniche della nuova tecnologia elaborata che finì per lanciare una sfida all'illusionista Houdini in merito all'esercizio delle proprie incredibili doti accompagnato dall'ausilio di un baule Louis Vuitton di nuova produzione: la provocazione, non trovando la risposta del mago, si rivelò un determinante successo-rigetto.
4. Il pavimento ecologico firmato LV
Tra le imprese che più si stanno adoperando per mettere in moto un sempre più necessario meccanismo di produzione eco-sostentibile rientra in particolar modo anche la maison francese. Il 60% degli scarti produttivi provenienti dalla realizzazione dei beni di pelletteria vengono infatti riutilizzati in successivi processi produttivi per la creazione di pavimentazioni.
5. Teddy-Vuitton
Precedendo di numerosi anni la trovata ben più popolare ideata dal team creativo di Supreme NewYork, nel 2009 la maison decise di celebrare il 150esimo annversario dalla data di fondazione rilasciando un'esclusiva versione di monogram Teddy-Bear. Rilasciato in solamente 500 esemplari al prezzo unitario di vendita di ben 9.000$, il prezioso peluche ha raggiunto picchi di rivendita riconducibili a cifre superiori ai 180.000$.
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