Nel corso degli ultimi anni, una serie concatenata di eventi avversi hanno colpito l’economia globale causando una forte e diffusa recessione, ma come accade solitamente in situazioni analoghe, il settore del lusso è rimasto uno dei pochi a poter godere della possibilità di un’inversione di tendenza rispetto al crollo delle altre economie.

A questo proposito, a condizioni tragiche come la pandemia di Covid-19, il conflitto russo-ucraino e il recente fallimento di alcune banche statunitensi come diretta conseguenza di un’economia sempre più sterile, si è contrapposta una grande crescita della domanda verso le maison del lusso, tra cui spicca la casa di moda francese Hermès.

Recentemente, il marchio ha superato i 200 miliardi di euro di valore in termini di capitalizzazione di mercato: ciò significa che nelle ultime ore il brand operante nel settore fashion ha superato il produttore farmaceutico svizzero Novartis (197,2 miliardi di capitalizzazione di mercato), diventando il secondo marchio luxury per valore di market cap dopo il leader del settore LVMH.

Entrando nel merito della questione, i risultati finanziari per il 2022 hanno evidenziato l’attestarsi del fatturato consolidato dell’azienda attorno agli 11,6 miliardi di euro, con un aumento del 29% rispetto al 2021. Sulla base di questi dati e per comprendere al meglio la dimensione del business Hermès, è importante sottolineare che il valore della maison risulta maggiore rispetto al valore combinato di colossi francesi come Carrefour, Societe General, Orange, Renault e Airbus.

Questa grande crescita è stata supportata dalla riapertura del mercato cinese e dalla ripresa dei viaggi internazionali: con l’allentamento delle restrizioni Covid-19 in alcune città cinesi la scorsa estate si è verificata una una forte ripresa della domanda all’interno del paese. Inoltre, il ritorno in Europa di turisti facoltosi ha contribuito all’aumento delle vendite in importanti mercati del lusso come Francia, Italia e Regno Unito.