adidas e le 5 curiosità che non conoscevi
STYLE
4 Marzo 2020
Articolo di
Simone Dal Passo Carabelliadidas e le 5 curiosità che non conoscevi
Malgrado le recenti stagioni stiano puntando i riflettori su una moltitudine di modelli proposti dall'avanzatissima concorrenza, troppo spesso le produzioni firmate adidas finiscono per passare inosservate, mettendo in ombra dei risultati molto spesso decisamente più interessanti rispetto a release formulate da alcuni competitors di prim'ordine.
adidas è infatti sinonimo di casa dello sportswear europeo proprio in quanto simbolo, sin dal secondo dopoguerra, di una concezione molto più contenuta e sobria di quello stravagante universo di sport apparel che è andato a svilupparsi nel corso degli ultimi decenni, valicando spietatamente quel "plain" vibe che caratterizzava la visione stilistico-sportiva tedesca di impianto tradizionalista.
Dietro al nome richiamante le iniziali del co-fondatore Adolf Dassler si nasconde una serie di aneddoti davvero curiosi e di discutibile dominio pubblico, che il team di SOLDOUTSERVICE ha individuato ed inserito all'interno di questa breve selezione di 5 curiosità sul marchio sportswear europeo più famoso al mondo.
Come è gia ben noto, l'apposizione delle striscie laterali per quanto riguarda gli albori della storia creativa del marchio era finalizzata al semplice sostegno della calzatura: nonostante ciò, Adolf Dassler aveva già utilizzato il 2 stripes concept nei processi produttivi "Gebruder Dassler", mentre 4 striscie avrebbero occupato troppo spazio all'interno del design della scarpa. Per tali motivazioni, l'imprenditore tedesco fu costretto ad acquistare il Three Stripes Branding dall'azienda finlandese Karhu al prezzo di 1600€ e due bottiglie di whiskey.
Trovandosi costretto a soddisfare le ingenti richieste dei giocatori della nazionale tedesca di calcio, verso la fine degli anni '60 il team del marchio teutonico iniziò a sviluppare un particolare tipo di calzatura che permettesse ai professionisti di evitare il diretto contatto con l'ambiente batterico delle docce e degli spogliatoi: il risultato che ne conseguì fu il rilascio dell'iconica adidas Adilette datato 1972.
Le sneaker silhouettes che vennero rilasciate verso la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90 non riuscirono a reggere l'impatto della concorrenza oltreoceano che, ricordiamo, negli stessi anni iniziava a mettere in commercio i primi, popolarissimi modelli Air Jordan. Non riuscendo più ad attirare l'attenzione del consumatore, l'azienda sfiorò la bancarotta proprio nell'ultima decade del millennio, riprendendosi poi negli anni seguenti.
Sebbene la notizia possa soprendere gran parte degli appassionati, la sneaker che più di tutte ha segnato un punto di svolta per il percorso commerciale del marchio tedesco è stata proprio la silhouette realizzata in collaborazione con il tennista statunitense Stan Smith, che nel 2014 viene riproposta sotto forma di esemplare remake della storica adidas Haillet. Il volume di vendite del modello di punta raggiunge, ad oggi, i circa 50 milioni di esemplari.
Nel 2013 il campione britannico David Beckham ha siglato con il marchio tedesco un accordo di sponsorizzazione a vita, formulato appunto per aggiudicarsi la prestigiosa immagine del giocatore, costata ad adidas la modica cifra di 160.8 milioni di dollari.
adidas è infatti sinonimo di casa dello sportswear europeo proprio in quanto simbolo, sin dal secondo dopoguerra, di una concezione molto più contenuta e sobria di quello stravagante universo di sport apparel che è andato a svilupparsi nel corso degli ultimi decenni, valicando spietatamente quel "plain" vibe che caratterizzava la visione stilistico-sportiva tedesca di impianto tradizionalista.
Dietro al nome richiamante le iniziali del co-fondatore Adolf Dassler si nasconde una serie di aneddoti davvero curiosi e di discutibile dominio pubblico, che il team di SOLDOUTSERVICE ha individuato ed inserito all'interno di questa breve selezione di 5 curiosità sul marchio sportswear europeo più famoso al mondo.
1. Il "Three-stripes" branding venne acquistato per 2 bottiglie di whiskey
Come è gia ben noto, l'apposizione delle striscie laterali per quanto riguarda gli albori della storia creativa del marchio era finalizzata al semplice sostegno della calzatura: nonostante ciò, Adolf Dassler aveva già utilizzato il 2 stripes concept nei processi produttivi "Gebruder Dassler", mentre 4 striscie avrebbero occupato troppo spazio all'interno del design della scarpa. Per tali motivazioni, l'imprenditore tedesco fu costretto ad acquistare il Three Stripes Branding dall'azienda finlandese Karhu al prezzo di 1600€ e due bottiglie di whiskey.
2. adidas inventa la prima ciabatta da piscina
Trovandosi costretto a soddisfare le ingenti richieste dei giocatori della nazionale tedesca di calcio, verso la fine degli anni '60 il team del marchio teutonico iniziò a sviluppare un particolare tipo di calzatura che permettesse ai professionisti di evitare il diretto contatto con l'ambiente batterico delle docce e degli spogliatoi: il risultato che ne conseguì fu il rilascio dell'iconica adidas Adilette datato 1972.
3. Bancarotta sfiorata
Le sneaker silhouettes che vennero rilasciate verso la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90 non riuscirono a reggere l'impatto della concorrenza oltreoceano che, ricordiamo, negli stessi anni iniziava a mettere in commercio i primi, popolarissimi modelli Air Jordan. Non riuscendo più ad attirare l'attenzione del consumatore, l'azienda sfiorò la bancarotta proprio nell'ultima decade del millennio, riprendendosi poi negli anni seguenti.
4. La scarpa più venduta non è la Superstar
Sebbene la notizia possa soprendere gran parte degli appassionati, la sneaker che più di tutte ha segnato un punto di svolta per il percorso commerciale del marchio tedesco è stata proprio la silhouette realizzata in collaborazione con il tennista statunitense Stan Smith, che nel 2014 viene riproposta sotto forma di esemplare remake della storica adidas Haillet. Il volume di vendite del modello di punta raggiunge, ad oggi, i circa 50 milioni di esemplari.
5. Sognando Beckham
Nel 2013 il campione britannico David Beckham ha siglato con il marchio tedesco un accordo di sponsorizzazione a vita, formulato appunto per aggiudicarsi la prestigiosa immagine del giocatore, costata ad adidas la modica cifra di 160.8 milioni di dollari.
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