MODENIBAL – Milano moda donna. Parola chiave? Puntare sui giovani
STYLE
24 Febbraio 2020
Articolo di
Angelo RuggeriMODENIBAL – Milano moda donna. Parola chiave? Puntare sui giovani
Una settimana della moda a dir poco «croccante», quella appena terminata a Milano. Non solo in fatto di collezioni (come quella di Gucci, Felliniana e indimenticabile come lo show) e nemmeno in fatto di colpi di scena (tra tutti, il Coronavirus che ha fatto annullare la sfilata di Giorgio Armani o la nomina di Raf Simons come co-direttore creativo di Prada, insieme a Miuccia Prada). La fashion week per l’autunno-inverno 2020/21 è stata importante per la presenza di giovani designer protagonisti nel calendario ufficiale. Sono loro, infatti, le persone su cui tutto il sistema moda italiano deve puntare oggi. Solo loro coloro che scriveranno il futuro della moda in Italia. Perché oltre ad avere tutte le qualità richieste a uno stilista di default (creatività, problem solving, visione, determinazione, solo per citarne alcune), loro hanno anche la voglia di rischiare, di mettersi in gioco, di voler essere autonomi. Oggi più che nel passato, oggi più che mai. Parlando con loro in questi giorni passati, tra una sfilata e una presentazione, mi sono sentito orgoglioso, da giovane, da creativo e da italiano. E li voglio supportare, perché oggi i giovani creativi devono supportarsi a vicenda, per raggiungere l’obiettivo. Insieme.
La loro sfilata? Un vero e proprio show da grandi numeri. Con tanto di private dinner a seguire. I fratelli Calza in Milano ci credono. E si vede. Con loro, la super model Vittoria Ceretti si sente a casa, così come Chiara Ferragni e Fedez, entrambi seduti in front row per l’occasione. L’ispirazione della collezione? Una celebrazione di Napoli, «dove sono nato e da dove sono partito per creare tutto», racconta Giuliano Calza. Una Napoli bella, senza cliché, emozionante come la canzone «Una notte a Napoli», cantata live in passerella da Kali Uchis.
Una coppia creativa che continua a vincere. Già team nell’ufficio stile di M1992, i due ragazzi stanno rendendo internazionale la moda giovane di Milano. La collezione era a dir poco fotonica ed è stata presentata al Museo del Novecento con vista su piazza Duomo. Certo, il marchio è storico e quindi bisogna rispettare le sua origini, ma Tarantini e Mena, come due fuoriclasse, l’hanno innalzato a moderno, grazie a stampe multicolor, maxi sciarpe come capospalla, occhiali di camoscio e trench dalle mille zip.
Dalla Puglia con furore. E la sua collezione era una delle più «couturiane» e ben fatte di sempre. Ottimi capospalla, attitudine punk in ogni uscita, vestibilità oversize irresistibile. A Palazzo non manca la determinazione e la voglia di fare e di creare a 360 gradi. Anzi.
Sempre più maturo. Sempre più straight to the point. E anche se porta un cognome illustre (suo papà è lo stilista Antonio Marras), lui è diventato più indipendente di sempre: ha una sua estetica precisa e un suo modo di creare del tutto unico. Per questa stagione, ha voluto collaborare con il brand Beyond. Il risultato? Ottimale.
Giuliano Calza, direttore creativo di GCDS e il fratello Giordano Calza, ceo del marchio
La loro sfilata? Un vero e proprio show da grandi numeri. Con tanto di private dinner a seguire. I fratelli Calza in Milano ci credono. E si vede. Con loro, la super model Vittoria Ceretti si sente a casa, così come Chiara Ferragni e Fedez, entrambi seduti in front row per l’occasione. L’ispirazione della collezione? Una celebrazione di Napoli, «dove sono nato e da dove sono partito per creare tutto», racconta Giuliano Calza. Una Napoli bella, senza cliché, emozionante come la canzone «Una notte a Napoli», cantata live in passerella da Kali Uchis.
Dorian Tarantini e Matteo Mena, direttori creativi di 1910 Borbonese
Una coppia creativa che continua a vincere. Già team nell’ufficio stile di M1992, i due ragazzi stanno rendendo internazionale la moda giovane di Milano. La collezione era a dir poco fotonica ed è stata presentata al Museo del Novecento con vista su piazza Duomo. Certo, il marchio è storico e quindi bisogna rispettare le sua origini, ma Tarantini e Mena, come due fuoriclasse, l’hanno innalzato a moderno, grazie a stampe multicolor, maxi sciarpe come capospalla, occhiali di camoscio e trench dalle mille zip.
Vincenzo Palazzo, direttore creativo di VÌEN
Dalla Puglia con furore. E la sua collezione era una delle più «couturiane» e ben fatte di sempre. Ottimi capospalla, attitudine punk in ogni uscita, vestibilità oversize irresistibile. A Palazzo non manca la determinazione e la voglia di fare e di creare a 360 gradi. Anzi.
Efisio Rocco Marras, direttore creativo di I’M Isola Marras
Sempre più maturo. Sempre più straight to the point. E anche se porta un cognome illustre (suo papà è lo stilista Antonio Marras), lui è diventato più indipendente di sempre: ha una sua estetica precisa e un suo modo di creare del tutto unico. Per questa stagione, ha voluto collaborare con il brand Beyond. Il risultato? Ottimale.
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