God Can’t Destroy Streetwear: un’unica proposizione che riassume la fortissima resistenza che l’italianissimo GCDS sta portando avanti da molteplici stagioni per portare dare luce al processo di valorizzazione del concetto di Streetwear nazionale, che acquisisce sempre più campo anche in relazione ai velocissimi progressi mossi oltreoceano in tale ambito.

Il runway show allestito dal brand guidato da un eccellente Giuliano Calza per il prossimo autunno 2020 è un autentico sequel al principio di italianità già ribadito attraverso la sponsorizzazione della campagna realizzata in collaborazione con Barilla: partendo dall’invito stesso infatti, GCDS richiama un fortissimo sentimento d’amore per la cultura nazionale, realizzando appositamente un’esclusiva versione di Moca Bialetti studiata appositamente.

L’ispirazione per la composizione della Fall 2020 collection prende vita dalle più comuni scene quotidiane ambientate nella città di Napoli, dove Giuliano Calza si è recato per studiare al meglio i dettagli su cui improntare il tratto artistico della linea.

Il richiamo al vibe street diffuso nel corso degli anni ‘80 e ‘90 presso la cultura stilistica italiana più popolare trasuda da ogni singolo look che sfila nella passerella della Stazione Centrale: pantaloni svasati a vita alta, knitwear dal fit smisuratamente ed armoniosamente oversize, camicie paillettate e pezzi topwear scintillanti si accomunano in una palette pastellata incredibilmente gradevole.

Items richiamanti l’anima calcistica della città partenopea si traducono in grafiche a ripresa dello stemma dell’SSC Napoli, a loro volta affiancate ad una ristretta selezione di stampe in stile Tom&Jerry, in onore dell’86esimo episodio del famosissimo cartone animato, denominato “Topo Napoletano”.

Alleghiamo ora una breve selezione dei look più impattanti dell’intera sfilata, che ha saputo rivelarsi un vero e proprio toccasana per la reputazione dello Streetwear italiano.