Il capo a cui Stone Island deve gran parte della sua storia creativa ha origine, come moltissime invenzioni storiche in grado di mutare completamente lo stile di vita umano, da una ricerca di stampo militare riportata egregiamente all'interno dei canoni stilistici quotidiani attraverso il raggiungimento di un perfetto grado di equilibrio tra il concetto di funzionalità ed il concetto di valorizzazione estetica.

Sulla scia del carattere quantitativo che accomuna le meraviglie del mondo, i Re di Roma ed i peccati capitali, la prima collezione della branca autonoma di CP Company si compone di 7 essenziali capi. Correva infatti l'anno 1982 quando, nello stabilimento di Ravarino, arrivarono le nuove forniture tessili per la produzione delle successive stagioni, tra le quali figuravano in particolar modo delle speciali fibre utilizzate per la tessitura dei teloni dei camion militari.



Nonostante l'interesse per la curiosa tecnologia fosse elevato, il concetto avrebbe potuto aver gran poco a che fare con l'impronta artistica di CP Company, tanto che, lo stesso Massimo Osti, decise di fondare un vero e proprio sub-marchio per dare vita ad un'idea che in altri termini avrebbe deviato il percorso già ampiamente intrapreso in Chester Perry.

Da questo embrionale spunto si svilupperà poi la primissima collezione firmata Stone Island, incentrata sulla realizzazione di 7 differenti varianti di Tela Stella Jacket (denominazione derivante dalla composizione dei capispalla unita alla novità del logo richiamante la Rosa dei Venti) che, sottoposti ad un lavaggio ad enzimi finalizzato ad ottenere un particolare effetto "delavato", unito alla necessità di rendere la materia più lavorabile, passeranno alla storia come i protagonisti della prima, gloriosa creazione Stone Island.