Uno dei proverbi russi sull’inverno recita “Fa talmente freddo che gli uccelli in cielo si congelano”. Verrebbe da dire che è stato coniato a Oymyakon, il luogo abitato più freddo del mondo. Si trova in Siberia, nella regione della Jacuzia, ed è un minuscolo villaggio che ospita circa 500 abitanti costretti a sopportare un inverno con temperature che quasi perennemente vanno sotto lo zero.

Il rigido clima dura 9 mesi e tra dicembre e marzo le temperature oscillano tranquillamente tra -30°C e -50°C, ma possono anche sfiorare -60°C. Il record negativo fatto registrare da un termometro nella località è di -67.7°C, datato 1933.

Nonostante le condizioni climatiche, Oymyakon ha una vita che procede regolarmente, e i suoi abitanti si dedicano soprattutto alla caccia e alla pesca. Ci sono scuole, negozi e mercati alimentari all’aperto. L’agricoltura è impossibilitata dal fatto che il terreno sia costantemente congelato sotto la superficie. In inverno ovviamente spostarsi è problematico, come dimostrano le foto delle auto, dei semafori e dei cartelli stradali completamente ricoperte di ghiaccio. Ma tra freddo tagliente e le sole 3 ore di luce la voglia di spostarsi non deve essere molta. In estate perlomeno, la temperatura si avvicina ai 20 gradi e grazie alle 21 ore di luce le giornate sembrano infinite.

Nonostante ci sia un minimo di vita e la sua storia e condizione susciti curiosità nei turisti, l’inverno incessante e le difficoltà per arrivarci non ispirano una gita a Oymyakon, neanche durante un viaggio in Siberia. A meno che non siate amanti dei viaggi estremi e desiderosi di verificare con i vostri occhi come l’umanità è riuscita ad adattarsi in un luogo così inospitale.