La Gen Z salverà il mercato del lusso
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16 Gennaio 2023
Articolo di
RedazioneLa Gen Z salverà il mercato del lusso
Per poter fare una proiezione a lungo termine, bisogna basarsi sull’andamento attuale, espandere il focus alle politiche di marketing e sviluppo inbound e outbound, e immaginare una risposta del mercato di riferimento. Cosa accadrà al mondo del luxury? E soprattutto, perché questo dipenderà specificamente dalla Gen Z?
Andiamo per gradi. Sicuramente una recessione economica è alle porte, e non siamo noi a dirlo, ma economisti e professionisti di settore. A quanto pare, però, il settore luxury non subirà questo balzo all’indietro. Le previsioni si sono mostrate corrette: il mercato globale del lusso ha registrato, nel 2022, una crescita di 21 punti percentuale rispetto all’anno precedente.
Per l’anno appena iniziato, è prevista un’ulteriore crescita, compresa tra il 3% e l’8%, nonostante le incertezze sullo scenario economico e politico mondiale. Addirittura, uno studio di Bain&Company prevede una crescita, al 2030, del 60% in più rispetto al 2022. La domanda, a questo punto, sorge spontanea: ma se abbiamo appena affermato la presenza di una recessione, iniziata o imminente, com’è possibile prevedere tutto ciò?
Osservare le abitudini di acquisto delle nuove generazioni può essere un ottimo indicatore di sviluppo futuro, e parliamo delle Generazioni Y e Z che già nel 2022 sono stati i principali fautori di questa crescita. In proiezione, dunque, la spesa è destinata a crescere al cubo, rispetto alle generazioni precedenti. Questo trend è guidato da un approccio precoce ai beni di lusso, soprattutto quelli personali, che avverrebbe attorno ai 15 anni d’età, con una media dai 3 ai 5 anni in anticipo rispetto alle generazioni precedenti.
L’attenzione verso il mondo luxury è guidata anche da un fine ecologico, nessuno come le nuove generazioni percepisce l’urgenza di cambiare le proprie abitudini d’acquisto, andando ad attingere da scenari vintage e second-hand, dove spesso si trovano capi di grandi maison a prezzi davvero competitivi. Questa attenzione all’ambiente, lontana dal mero green-washing operato da note catene di fast fashion, fa sì che vi sia una preferenza d’acquisto di pochi capi ma mirati, quindi anche a un budget maggiore, piuttosto che sperperare soldi in abiti usa-e-getta, inconciliabili con il proprio stile di vita.
E ancora, il mercato del luxury è capace di andare incontro a varie esigenze e personalismi di sorta. La maggior parte dei brand del segmento in questione, per non avere la presunzione di dire “tutti”, presentano sia linee che abbracciano la “logomania”, con pattern all-over, talvolta anche invasivi dello stesso capo d’abbigliamento o accessorio, sia linee minimalistiche dove il brand si riconosce a stento. Questa nuova apertura alle esigenze dei compratori, ben oltre le mere logiche di marketing e posizionamento, fa sì che sempre più persone possano rispecchiarsi negli stilemi di una casa di moda, abbracciandone virtù e valori.
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