Black Friday: Quando il rap incontra lo streetwear
STYLE
3 Novembre 2019
Articolo di
Federico LombardiBlack Friday: Quando il rap incontra lo streetwear
Chi conosce Luchè sa bene che può aspettarsi sempre qualcosa che non ci si aspetterebbe da lui.
Da "Ind 'o rione", nel lontano 2005, quando ancora faceva parte dei Co’Sang con Ntò, fino ad arrivare a "Attraverso me", introspettivo e ispirato pezzo della recente fatica di Night Skinny Mattoni, passando per album come L1, L2, Malammore e Potere, Luchè ci ha insegnato che non avrebbe mai fatto due volte la stessa cosa, e così è stato anche per le collezioni del suo brand. La sua passione per la moda e lo streetwear sono state chiare fin dall’inizio con pezzi della forza e fama di "So frisc" prima di "GVNC", usciti qualche anno dopo.
Nella moda, come nella musica, Luchè ci butta subito in faccia la più grande provocazione: chiama la sua linea Black Friday.
Black Friday come l’emblema del risparmio che porta da anni famiglie, soprattutto negli USA, a combattere letteralmente per accaparrarsi i migliori pezzi alla cifra più bassa possibile.
Nonostante questo nome, la linea si rende subito nota per l’esclusività dei capi, la cura dei tessuti e il rigoroso Made in Italy. La collezione dedicata al concetto di Popstar diventa in poco tempo subito di culto tra gli appassionati di street culture. L’emblema è Nino D’Angelo, definito da Luchè stesso come «un vero trendsetter che negli anni '80 con la sua immagine influenzò tutti i ragazzi dei quartieri popolari del sud diventandone l'emblema. Rappresenta il riscatto, la rivincita, la contraddizione, il successo, la celebrità, la sfrontatezza, la diversità, quella che ti dà la consapevolezza di te stesso rendendola la tua arma vincente»; l’intento di Luchè è quindi molto chiaro fin da subito.
La sfrontatezza e la contraddizione sono state protagoniste assolute della collezione seguente, nella quale si parla infatti di anni '80, forse il periodo più contraddittorio per il nostro paese. Si guarda a quegli anni con nostalgia e odio allo stesso tempo perché fu subito evidente che si sarebbero subite amare conseguenze di quel periodo storico. Qui le icone sono la Lira, Moana Pozzi (definita Gangstar, strizzatina d’occhio alla collezione precedente) e Bettino Craxi, protagonista indiscusso del folklore di quegli anni.
Con l'ultima collection, uscita lo scorso 30 Settembre e in buona parte già sold out, Luchè prende l'ennesima svolta: si parla infatti di giovinezza, è un inno ai giovani e forse qualche considerazione sul periodo attuale: “Young people need models” si può leggere sopra le Crewneck della collezione. Viene addirittura citato Samuel Ullman, businessman e poeta americano noto soprattutto per la sua poesia "Youth" di cui appunto vediamo un piccolo estratto sul retro di una Tee. Su altre T-Shirt vediamo invece l'iconica M del McDonald’s o scene di negozi presi letteralmente d'assalto nella guerra al prezzo migliore che avviene ogni anno durante il venerdì nero.
Uno sguardo forse semplicemente ironico, forse un po' critico del consumismo al giorno d'oggi. Ci sentiamo di fare un enorme in bocca al lupo a Luchè per un futuro ancora più brillante nella moda come nella musica.
Scopri la nostra intervista a Luchè.
Da "Ind 'o rione", nel lontano 2005, quando ancora faceva parte dei Co’Sang con Ntò, fino ad arrivare a "Attraverso me", introspettivo e ispirato pezzo della recente fatica di Night Skinny Mattoni, passando per album come L1, L2, Malammore e Potere, Luchè ci ha insegnato che non avrebbe mai fatto due volte la stessa cosa, e così è stato anche per le collezioni del suo brand. La sua passione per la moda e lo streetwear sono state chiare fin dall’inizio con pezzi della forza e fama di "So frisc" prima di "GVNC", usciti qualche anno dopo.
Nella moda, come nella musica, Luchè ci butta subito in faccia la più grande provocazione: chiama la sua linea Black Friday.
Black Friday come l’emblema del risparmio che porta da anni famiglie, soprattutto negli USA, a combattere letteralmente per accaparrarsi i migliori pezzi alla cifra più bassa possibile.
Nonostante questo nome, la linea si rende subito nota per l’esclusività dei capi, la cura dei tessuti e il rigoroso Made in Italy. La collezione dedicata al concetto di Popstar diventa in poco tempo subito di culto tra gli appassionati di street culture. L’emblema è Nino D’Angelo, definito da Luchè stesso come «un vero trendsetter che negli anni '80 con la sua immagine influenzò tutti i ragazzi dei quartieri popolari del sud diventandone l'emblema. Rappresenta il riscatto, la rivincita, la contraddizione, il successo, la celebrità, la sfrontatezza, la diversità, quella che ti dà la consapevolezza di te stesso rendendola la tua arma vincente»; l’intento di Luchè è quindi molto chiaro fin da subito.
La sfrontatezza e la contraddizione sono state protagoniste assolute della collezione seguente, nella quale si parla infatti di anni '80, forse il periodo più contraddittorio per il nostro paese. Si guarda a quegli anni con nostalgia e odio allo stesso tempo perché fu subito evidente che si sarebbero subite amare conseguenze di quel periodo storico. Qui le icone sono la Lira, Moana Pozzi (definita Gangstar, strizzatina d’occhio alla collezione precedente) e Bettino Craxi, protagonista indiscusso del folklore di quegli anni.
Con l'ultima collection, uscita lo scorso 30 Settembre e in buona parte già sold out, Luchè prende l'ennesima svolta: si parla infatti di giovinezza, è un inno ai giovani e forse qualche considerazione sul periodo attuale: “Young people need models” si può leggere sopra le Crewneck della collezione. Viene addirittura citato Samuel Ullman, businessman e poeta americano noto soprattutto per la sua poesia "Youth" di cui appunto vediamo un piccolo estratto sul retro di una Tee. Su altre T-Shirt vediamo invece l'iconica M del McDonald’s o scene di negozi presi letteralmente d'assalto nella guerra al prezzo migliore che avviene ogni anno durante il venerdì nero.
Uno sguardo forse semplicemente ironico, forse un po' critico del consumismo al giorno d'oggi. Ci sentiamo di fare un enorme in bocca al lupo a Luchè per un futuro ancora più brillante nella moda come nella musica.
Scopri la nostra intervista a Luchè.
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