Nella serata di ieri, il difensore della Francia Jules Koundé è stato fermato da un ufficiale di gara che gli ha espressamente richiesto di rimuovere le due catene d’oro che indossava durante la partita di Coppa del Mondo contro la Polonia, valida per accedere ai quarti di finale della competizione in Qatar.

Koundé ha indossato le catene fino al 41esimo minuto del match, momento in cui l’arbitro Jesus Valenzuela ha ordinato al giocatore di togliersele: un assistente della Francia ha chiamato il calciatore a bordo campo e gli ha sganciato i fermagli da dietro il collo.

Dopo che la formazione francese ha sconfitto la Polonia 3-1 per passare ai quarti di finale, all’allenatore della Nazionale Didier Deschamps è stato chiesto se il giocatore indossasse le catene in segno di protesta (gli oggetti in questione mostravano il simbolo dell’arcobaleno): all’inizio della World Cup, la FIFA aveva infatti minacciato le squadre europee che intendevano indossare bracciali “One Love” con disciplina in-game.

L’allenatore ha affermato di non avere idea di che segnale avesse voluto lanciare Koundé, ma ha riconosciuto l’erroneità del gesto, dal momento in cui è vietato indossare qualsiasi tipo di gioiello durante le partite. Le regole ufficiali del gioco richiedono che i giocatori vengano ispezionati all’inizio di ogni partita per assicurarsi che non indossino oggetti vietati.

“Non so cosa ci fosse sulla sua collana, a dire il vero”, ha detto Deschamps. “So che Jules è superstizioso e di solito indossa quella collana anche in allenamento”.

Resta da vedere se la Francia può rischiare di incorrere in sanzioni per questa negligenza.