FOOD & BEVERAGE
16 Novembre 2022
Articolo di
string(26) "Simone Dal Passo Carabelli"Simone Dal Passo Carabelli
Sta finendo lo champagne
FOOD & BEVERAGE
16 Novembre 2022
Articolo di
Simone Dal Passo CarabelliSta finendo lo champagne
Philippe Schaus, amministratore delegato di Moët Hennessy, ha dichiarato nelle ultime ore che l'azienda francese sta esaurendo le scorte di alcuni dei suoi champagne di punta a causa di un sempre maggiore livello di domanda al netto di un'offerta che deve fare i conti con i grandissimi problemi relativi alla catena di approvvigionamento che stanno impattando sull'intera industria globale.
Il CEO dell'azienda, parte del gruppo LVMH e proprietaria di etichette come Moët & Chandon, Dom Pérignon, Ruinart, Krug e molte altre, ha paragonato la situazione attuale a quella dei “Roaring Twenties”, periodo di forte crescita economica negli anni '20, alimentata in parte dalla rapida ascesa della tecnologia e dal passaggio a un'economia di libero mercato.
Ma che correlazione potrà mai esserci tra un periodo di assoluta floridezza e un periodo di recessione come quello attuale? Nonostante l'attuale situazione economica vacillante, la platea di clienti a livello internazionale sembra essere sempre più affamata di festeggiamenti (proprio come nei ruggenti anni Venti), specialmente per via della eliminazione delle restrizioni post-covid, che per più di due anni hanno costretto tra le mura di casa giovani di tutto il mondo.
Nonostante l'aumento della domanda, Schaus ha aggiunto che l'inflazione e l'aumento del costo delle materie prime potrebbero costringere l'azienda ad aumentare i prezzi di alcuni dei suoi prodotti: l'indice dei prezzi al consumo di ottobre ha rivelato che i prezzi al consumo nella zona euro sono aumentati del 10,7% in ottobre, rispetto al 9,9% di settembre.
Il CEO ha comunque dichiarato di essere positivo per il futuro: stando alle sue parole infatti, il problema potrebbe essere risolto nei primi mesi del prossimo anno.
Il CEO dell'azienda, parte del gruppo LVMH e proprietaria di etichette come Moët & Chandon, Dom Pérignon, Ruinart, Krug e molte altre, ha paragonato la situazione attuale a quella dei “Roaring Twenties”, periodo di forte crescita economica negli anni '20, alimentata in parte dalla rapida ascesa della tecnologia e dal passaggio a un'economia di libero mercato.
Ma che correlazione potrà mai esserci tra un periodo di assoluta floridezza e un periodo di recessione come quello attuale? Nonostante l'attuale situazione economica vacillante, la platea di clienti a livello internazionale sembra essere sempre più affamata di festeggiamenti (proprio come nei ruggenti anni Venti), specialmente per via della eliminazione delle restrizioni post-covid, che per più di due anni hanno costretto tra le mura di casa giovani di tutto il mondo.
Nonostante l'aumento della domanda, Schaus ha aggiunto che l'inflazione e l'aumento del costo delle materie prime potrebbero costringere l'azienda ad aumentare i prezzi di alcuni dei suoi prodotti: l'indice dei prezzi al consumo di ottobre ha rivelato che i prezzi al consumo nella zona euro sono aumentati del 10,7% in ottobre, rispetto al 9,9% di settembre.
Il CEO ha comunque dichiarato di essere positivo per il futuro: stando alle sue parole infatti, il problema potrebbe essere risolto nei primi mesi del prossimo anno.
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