Il micro set di Miu Miu e le sue mille repliche fake
STYLE
4 Maggio 2022
Articolo di
Silvia Trevisson ZardiniIl micro set di Miu Miu e le sue mille repliche fake
Un trend che diventa virale in breve tempo deve affrontare ogni sfaccettatura dell’hype che si è guadagnato. Se da un lato, quindi, si viene graziati dalle copertine dei migliori magazine al mondo e da schiere di influencer e fashion addicted, dall’altro bisogna saper gestire anche il lato oscuro del successo, fatto di meme, critiche e copiature. Questa volta tocca a Miu Miu, che con il micro set gonna + top che ha debuttato in passerella lo scorso autunno, ha vestito - e continua a vestire - un’infinità di celebrities, da Nicole Kidman a Chiara Ferragni. Cavalcando l’onda dello stile Y2K, Miu Miu ha creato un trend divisivo ma onnipresente, con una personalità accattivante proprio perché piena di imperfezioni, con i tagli a vivo e gli orli sfilacciati, un po’ come le Crocs o il low-rise jeans di Galliano negli anni 2000. Ma con un prezzo che si aggira intorno ai 900€ a capo e una vestibilità tutt’altro che pratica, sono effettivamente poche le persone “comuni” che possono permettersi di sfoggiare il set più virale e controverso della primavera. Per questo motivo, accanto alle mille ragazze che hanno iniziato a fare bricolage con i propri vestiti, alcuni colossi del fast-fashion stanno proponendo, ormai da qualche mese, la loro versione del set di Miu Miu in una chiave decisamente più cheap e con un fit più dinamico.Una trovata che, in fin dei conti, va incontro alle richieste del mercato: su Depop, le ricerche di “micro mini skirt” sono aumentate del 23% rispetto all’anno scorso, mentre sulla piattaforma virtuale Stitch Fix c’è un incremento del 194% nelle ricerche sulle minigonne. Per tutti coloro che non se la sentono di spendere un mese di affitto per l’outfit firmato Miu Miu, quindi, noti portali web offrono repliche quasi perfette del set a circa 50$, con l’aggiunta di un fit più versatile e che si adatta a diversi tipi di fisicità, ovviando al polverone di critiche contro l’estetica eccessivamente skinny proposta sulla passerella di Miuccia Prada. Le mille interpretazioni della combo di Miu Miu stanno spopolando sul web, dalle proposte più sobrie, che si orientano su un outfit meno Pussycat Doll e più school girl, alle repliche più sfacciate (e spesso di dubbia qualità) pubblicizzate dagli utenti che vendono su vari marketplace online. Per orientarsi in mezzo al turbinio di fake c’è addirittura un forum su Reddit, r/RepLadies, che colleziona foto, commenti e reviews di repliche dell’alta moda, dai vestiti agli accessori dei più svariati designer. Di questo passo, probabilmente tra qualche mese non riusciremo più a distinguere un capo originale da uno fake, un po’ come era successo per le collezioni di Jeremy Scott x Moschino nel lontano 2013. Dopotutto Miu Miu sta diventando il portavoce di un’estetica universale e il fatto che il set sia perennemente sotto gli occhi di tutti, ma nell’armadio di pochi, contribuisce ad aumentare in maniera esponenziale la desiderabilità del prodotto.Si può dunque affermare che i fake, in questo caso, siano giustificabili? In un certo senso sì, perlomeno nel caso di tutti coloro che propongono una vibe, e non una replica. Ma per ogni brand che sa cavalcare il trend del momento mantenendo la propria identità, ce n’è uno che copia spudoratamente, spegnendo ogni barlume di originalità. Nel famelico mercato della moda l’etica viene spesso messa da parte per lasciare spazio all’ultra velocità e alla convenienza del fast fashion, due valori che, per quanto discutibili, sono accessibili a tutti.
advertising
advertising